Ordine del giorno: precari CNR

Tenuto conto della mozione approvata dal Consiglio comunale nella seduta del 26 ottobre scorso, che richiamava come:

  • il lavoro e le professionalità delle decine e decine di precari e precarie del CNR sia indispensabile per portare avanti le attività di ricerca e crescita dell’Ente, e sia quindi doveroso e necessario valorizzarlo e stabilizzarlo;

  • sia necessario garantire sia lo sviluppo della ricerca sia il diritto ad un lavoro garantito e correttamente retribuito, come previsto dalla Costituzione agli artt. 1 (L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro) e 36 (il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa);

  • il tessuto socio-economico della città di Pisa sia intimamente legato la sistema della ricerca, tanto che la città è conosciuta in Italia e nel mondo anche per le sue forti tradizioni in questo settore.

Considerato che ad oggi nella Legge di stabilità non sono stanziate le risorse necessarie per un rilancio strutturale del settore, necessarie per invertire una pratica di disinvestimento pubblico che si traduce in danni gravissimi per l’Italia, ormai ad uno degli ultimi posti in Europa nel settore della ricerca.

Tenuto conto di quanto emerso nella seduta odierna a partire dagli interventi dei precari e delle precarie del CNR che hanno illustrato il loro ruolo nell’ambito della ricerca e quello della ricerca stessa nonché i dati strutturali di lavoro precario che ne caratterizzano lo sviluppo, evidenziando come la precarietà costituisca un problema che investe tutto il mondo del lavoro con pesanti effetti sulla società italiana, sulla qualità della vita e del lavoro delle persone ma anche sulla qualità dei servizi e della ricerca, e sulla tenuta del territorio e dell’economia.

Il Consiglio comunale:

  • conferma il proprio sostegno alla mobilitazione che i precari e le precarie del CNR stanno portando avanti in queste settimane sia per vedere riconosciuti i propri diritti e le proprie professionalità a partire dalla garanzia di un posto di lavoro stabile e di qualità, sia a difesa della ricerca nel nostro Paese;

  • rilancia il richiamo delle ricercatrici e dei ricercatori alla necessità di superare la precarizzazione del lavoro non solo nell’ambito della ricerca ma in generale in tutti i settori;

  • ribadisce che la qualità e l’eccellenza della ricerca parte dalle tutela delle garanzie occupazionali con un pieno riconoscimento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che vi operano;

  • condivide e fa propria la richiesta di emendamento alla legge di stabilità proposta dai precari e dalle precarie del CNR per introdurre misure straordinarie riguardanti la stabilizzazione del personale precario negli Enti Pubblici di Ricerca, che viene allegato alla seguente mozione;

  • impegna il Presidente del Consiglio comunale a trasmettere il suddetto documento contenente la proposta di emendamento alla legge di stabilità al Presidente della Repubblica, ai gruppi parlamentari e al Presidente del Consiglio e alla Ministra dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica.

PROPOSTA DI EMENDAMENTO ALLA LEGGE DI STABILITA’

Misure straordinarie riguardanti la stabilizzazione del personale precario negli Enti Pubblici di Ricerca

  1. Ai fini dell’applicazione dei commi 1 e 2 dell’articolo 20 del dlgs 75/2017 per gli enti di ricerca vigilati dal MIUR viene definito un piano assunzionale straordinario per 8.800 unità.

  2. La distribuzione ai vari Enti della corrispettiva quota assunzionale avverrà per apposito decreto congiunto del Ministro della Funzione Pubblica e del Ministro dell’Economia a seguito della ricognizione ottenuta da appelli per l’applicazione dei suddetti commi indetti negli Enti interessati entro e non oltre il 4 gennaio 2018.

  3. Allo scopo di determinare il 50% da destinare al comma 2 dell’articolo 20 del dlgs 75/2017, il DPCM provvederà ad individuare le unità destinate, per livello di accesso, al comma 1 da sottrarre alle 8.800 unità.

  4. Il personale con i requisiti dell’articolo 20 comma 2 risultato idoneo a selezioni per il conseguimento di contratti a tempo determinato o con conseguita idoneità a concorsi nazionali a tempo indeterminato, potrà essere assunto con le modalità del comma 1 del suddetto articolo 20.

  5. Il 50% delle unità cosi’ come determinato con le modalità del comma 3 del presente articolo, nel rispetto della normativa vigente sul riconoscimento dell’attività prestata, sarà avviato a procedure concorsuali riservate per titoli ed esami.

  6. Le procedure di cui ai precedenti commi 2-4 devono essere concluse entro e non oltre marzo 2018.

  7. I bandi di concorso di cui al comma 5 devono essere emanati entro e non oltre il 30 giugno 2018 e si devono svolgere raggruppati per titolo di studio.

  8. Le assunzioni di cui al comma 7 del presente articolo dovranno concludersi entro e non oltre il 30 marzo 2019.

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