Tenuto conto che nel programma di mandato 2023-2028 del Sindaco Conti si legge come obiettivo: “Per valorizzare l’immenso patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e storico della città è necessario provvedere alla creazione di una moderna struttura per la ideazione, programmazione, gestione, promozione e programmazione di attività culturali, di spettacolo e di intrattenimento nell’ambito comunale. Una società che operi “in house providing” con compiti di governance per valorizzare, sviluppare e promuovere eventi culturali di richiamo nazionale e internazionale, in piena sintonia con le realtà culturali e accademiche cittadine”.
Rilevato che questo indirizzo era in evidente contrasto con gli indirizzi normativi nazionali sulla non proliferazione delle società in house da parte dei Comuni.
Evidenziato che nel mese di Febbraio 2024 il Sindaco Conti ha chiesto alla società Patrimonio Pisa di fare una verifica tramite una consulenza esterna all’avvocato Toscano per ampliare l’oggetto della società, partecipata al 100% dal Comune di Pisa, per dare seguito a questo obiettivo del programma di mandato.
Preso atto che il parere reso al riguardo è stato negativo.
Tenuto conto di tale parere negativo il Sindaco, nel mese di marzo, ha chiesto nella seduta dell’assemblea dei soci di Pisamo di verificare la possibilità di ampliare il proprio oggetto sociale per la gestione degli eventi culturali e sportivi e del turismo. Avuto il consenso dell’Assemblea dei Soci la stessa Pisamo ha fatto ricorso a diverse consulenze esterne, tra cui una nuovamente all’avvocato Toscano per quanto concerne l’ampliamento dell’oggetto sociale e conseguenti modifiche statutarie.
Evidenziato quindi come né nel programma di mandato del sindaco né nel Dup 2024-2026 sia mai stato inserito alcun obiettivo in merito all’ampliamento dell’oggetto sociale né della Patrimonio Pisa né della Pisamo. per la gestione di eventi culturali, turistici e sportivi
Tenuto conto che dal settembre del 2023 a luglio 2024 il gruppo consiliare Diritti ha depositato numerosi argomenti, al pari degli altri gruppi di opposizione, per discutere prima del progetto della società in house, poi dell’ampliamento delle modifiche dell’oggetto sociale di Patrimonio Pisa e quindi della Pisamo, senza che in oltre un anno il sindaco e il dirigente competente abbiamo mai dato la disponibilità a presentarsi in commissione per illustrare gli iter in corso e i progetti.
Evidenziata l’assenza di una visione strategica per la gestione di settori così cruciali per la città, procedendo per maldestri tentativi in cerca di soluzioni ammnistrative.
Tenuto conto che in tutti questi percorsi, a conferma di quanto sopra rilevato, le Direzioni comunali competenti in materia di cultura, sport e turismo non sono mai state coinvolte, come emerso grazie alla nostra richiesta di audizione in Quarta commissione consiliare permanente svoltasi la scorsa settimana.
Tenuto conto che i lavoratori e le lavoratrici nonché le organizzazioni sindacali, nonostante le ripetute richieste, in tutto questo anno non sono mai state neanche informate di questo percorso, né coinvolte in alcun momento di confronto nonostante gli evidenti effetti sul personale conseguenti a questa esternalizzazione proposta dalla Giunta.
Evidenziato che a seguito del mancato confronto con i sindacati in merito alle esternalizzazioni delle funzioni sopracitate, venerdì 23 novembre si è svolta una partecipata assemblea del personale comunale nel corso della quale sono emerse forti critiche per le scelte unilaterali della Giunta.
Tenuto conto della differenza sostanziale tra il progetto illustrato dal Sindaco a mezzo stampa e quanto contenuto negli atti, in particolare quando lo stesso sindaco, in una intervista rilasciata a La Nazione del primo novembre del 2024, dichiara in merito al funzionamento della “nuova Pisamo” “ci affideremo a una persona che abbia questo tipo di professionalità” e quando ancora dichiara che il personale non arriverà dal Comune “sarà Pisamo ad assumere queste persone e l’organico comunale resterà inalterata”.
Evidenziato come queste dichiarazioni siano state smentite nel percorso istruttorio in Quarta commissione consiliare permanente.
Il Consiglio comunale
ritiene gravemente dannosa per la città l’esternalizzazione delle politiche culturali, turistiche e sportive che si intende realizzare con le proposte di delibere inerenti lo statuto di Pisamo e il contratto di servizio tra Pisamo e il Comune di Pisa: una scelta che si inserisce all’interno di un indirizzo politico di “Comune leggero” con cui nei fatti si tolgono al Comune numerose funzioni di controllo e di indirizzo da parte degli stessi organi consiliari;
esprime dissenso in considerazione degli effetti negativi che queste decisioni avranno sulla possibilità reale di potenziare e programmare, anche in forma partecipata, le politiche culturali, sportive e turistiche della città; sottrarre agli assessorati e alle direzioni competenti parte delle proprie funzioni, accentrandole all’interno una società che non è e non sarà in alcun modo attrezzata per competenze e struttura a farvi fronte, non potrà che depotenziare ulteriormente settori in cui già oggi sono scarsi gli investimenti da parte della attuale amministrazione.
Stigmatizza duramente la condotta del sindaco e dalla giunta che in più di un anno si sono rifiutati sistematicamente di presentarsi nelle commissioni consiliari permanenti a fronte delle richieste ripetute dei gruppi consiliari di minoranza, delegittimando le funzioni previste per le commissioni consiliari dal Regolamento del consiglio comunale;
ritiene molto grave che la Giunta abbia portato avanti questo percorso di esternalizzazione che ha evidenti ripercussioni sulla organizzazione del personale e delle Direzioni comunali senza alcuna informazione e coinvolgimento delle direzioni competenti e delle organizzazioni sindacali;
ritiene fortemente lacunosa la documentazione a supporto delle delibere presentate sia per quanto concerne il Piano Economico, sia per quanto riguarda il piano del personale e come è stato stimato il fabbisogno di 2,5 unità di personale per l’attività di informazione turistica e per la gestione degli eventi;
evidenzia che nella redazione del Piano economico a partire dalle iniziative che l’amministrazione comunale intende trasferire a Pisamo già per il 2025, ma anche per il 2026 con l’affidamento da parte del Comune di Pisa a Pisamo del Capodanno Pisano, manca qualsiasi minima valutazione preventiva da parte del Comune per stabilire se, e in che misura, provvedervi direttamente, svolgerle con affidamento in regime di mercato o affidarle alla Società alle condizioni generali disciplinate dal contratto di servizio”, come indicato nella relazione allegata alle modifiche del Contratto di servizio, e in particolare manca l’analisi di fattibilità e di convenienza tecnica ed economica da parte delle Direzioni comunali in ordine all’affidamento avendo riguardo anche alle valutazioni programmatico e strategico complessive, come previsto invece sempre dalla relazione tecnica allegata alla delibera relativa alla modifica del contratto di servizio;
evidenzia come la documentazione allegata alla delibera non chiarisca alcuni punti rilevanti segnalati nel parere redatto dall’avvocato Toscano in particolare: 1) manca un’analisi tipo quali-quantitativa di come le previste modifiche statutarie comportino un cambiamento significativo dell’attività della società, tanto più che, come emerso dalle audizioni in Commissione dei vertici di Pisamo, manca ad oggi una strategia complessiva di breve, medio e lungo periodo tra Comune e Pisamo sulla gestione degli eventi culturali, turistici e sportivi; 2) non si chiarisce “la convenienza economica dell’operazione, e le ragioni per cui si ricorre allo strumento societario senza dimostrare la capacità dell’implementazione dell’oggetto sociale di creare valore nell’arco dell’efficacia del contratto; 3) non si chiarisce e non si sostanzia “la sostenibilità finanziaria dell’operazione di implementazione dell’oggetto sociale”, sotto un profilo soggettivo, ponderando gli effetti dell’operazione stessa in relazione alla situazione finanziaria specifica degli enti interessati, e sotto un profilo oggettivo, analizzando la capacità della società di garantire, in via autonoma e in un adeguato lasso di tempo, il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario anche attraverso l’esercizio delle nuove attività.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista