Considerato che il Comune di Pisa è il maggior azionista della società SEPI S.p.A;
Visto che l’imposta di soggiorno è un’entrata significativa nell’insieme dei tributi locali;
Considerato che la difesa e il rilancio del patrimonio culturale è un elemento cruciale per lo sviluppo locale;
Visto che il Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23, comma 1 dell’articolo 4, lascia alla discrezionalità del Comune la definizione dell’imposta purché siano rispettati criteri di gradualità in proporzione al prezzo e il valore massimo di 5 euro;
Visto che nell’attuale articolazione delle misure dell’imposta di soggiorno è già parzialmente adattato un criterio di progressività;
Valutato che la progressività contenuta in tale articolazione è insufficiente rispetto ad un reale principio di progressività così come enunciato nella Costituzione italiana (articolo 53).
Valutato che una maggiore progressività potrebbe favorire l’esercizio delle piccole strutture alberghiere senza in alcun modo sfavorire quello delle grandi strutture alberghiere proprio in virtù delle differenti propensioni di spesa della clientela che a queste strutture fa riferimento;
Valutato che la crisi economica sta conducendo ad una sempre maggiore sperequazione tra le fasce più basse e quelle più alte di reddito;
Visto che da tempo i regolamenti di numerosi comuni applicano un’imposta progressiva in proporzione alla tariffa applicata dagli esercizi alberghieri.
Il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta
a prevedere entro l’approvazione del prossimo bilancio di previsione, sentita la commissione competente, la modifica dell’articolazione dell’imposta di soggiorno sulla base di aliquote progressive in proporzione al costo realmente applicato ai visitatori delle strutture ricettivo-alberghiere e non al numero di stelle o chiavi, con tariffe variabili da 0,5 a 5€;
ad utilizzare il maggiore gettito dell’imposta di soggiorno, proveniente da una sua riarticolazione in senso maggiormente progressivo, per le spese destinate alla cultura e all’associazionismo culturale;
a prevedere un piano sistematico e continuativo di dissuasione antievasione e di controlli rivolti alle strutture ricettive, che si avvalga anche di un’azione di promozione degli interventi a favore della cultura finanziati con tali proventi;
a stabilire contatti permanenti con Airbnb in Italia in modo da ottenere dati puntuali e aggiornati della situazione a Pisa (compreso il litorale), con monitoraggi trimestrali degli annunci;
a stipulare entro il 2023 un accordo con Airbnb in Italia, sul modello di quello stipulato dal Comune di Firenze, affinché la tassa di soggiorno sia prelevata direttamente dalla piattaforma;
a prepararsi ad estendere tale accordo alle altre piattaforme digitali per locazioni turistiche brevi che sempre più stanno prendendo piede.
Francesco Auletta – Diritti in comune: una città in comune – Unione Popolare