Ordine del giorno: Società della salute: aumento della quota capitaria da parte dei Comuni e permanenza del Comune di Pisa all’interno del Consorzio

VISTO il Regolamento di Contabilità della Società della Salute Zona Pisana che prevede: 

– all’art. 7 che la proposta di Bilancio di esercizio e predisposta da Direttore della Società della Salute e da questi presentata alla Giunta Esecutiva e quindi all’Assemblea dei Soci che la approva entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello cui si riferisce;

– all’art. 8 che le proposte di bilancio di esercizio sono trasmesse all’Organo di Revisione e che questo ultimo trasmette il parere da allegare al bilancio di esercizio almeno 5 giorni prima della data nella quale convocata 1’Assemblea; 

Vista  la Delibera n. 1 del 8/1/2024: “Bilancio di Previsione anno 2024 e Piano economico pluriennale anni 2025-2026” dell’Assemblea dei Soci della Società della Salute- Zona Pisana 

Vista  la Relazione illustrativa del Bilancio di Previsione 2024 della Direttrice della SDS Zona pisana nella quale si denuncia una situazione di forte allarme nella situazione finanziaria della Sds  e sono dettagliate le motivazioni degli scostamenti e si indicano le misure di rientro e le relative proposte elaborate dalla Direzione e dagli uffici;

 Visto che, secondo l’atto citato,  analizzando il quadro dei costi del bilancio di previsione, le maggiori voci di spesa  sono l’assistenza minori in strutture residenziali, l’assistenza specialistica scolastica, l’emergenza abitativa anche se riguardante le sole deleghe dei Comuni di Cascina e di Pisa, le prestazioni residenziali disabili per adeguamento agli atti di indirizzo regionale, l’aumento costi per adeguamento contrattuali del personale.

Visto che  nella Relazione citata si denuncia la situazione relativa all’assistenza specialistica, poiché  già nel 2021 era stato  evidenziato l’aumento esponenziale del bisogno rilevato dagli istituti scolastici durante i Gloi annuali e che negli ultimi anni  le richieste provenienti dagli Istituti Scolastici sono in progressiva e costante crescita,  tanto da determinare  una perdita di 254.709 euro nell’esercizio 2022.

Considerato che  le spese relative alle strutture residenziali per minori sono  in gran parte eterodirette, dipendendo da decreti del Tribunale dei minori, dal numero di minori stranieri non accompagnati, dal progressivo aumento delle rette delle strutture che li accolgono.

Considerato che questa situazione strutturale è determinata dal fatto che la quota capitaria è tra le più basse a livello regionale e che è stato adottato, a partire dal 1/1/2024,  un aumento di € 1,32 e la fissazione di una quota complessiva pari a 30 euro  procapite, per un maggior ricavo stimato sugli abitanti al 31/12/22 di € 268.610,76 

Considerato che in ogni caso secondo la Direzione, l’aumento descritto non scongiura la necessità di ulteriori tagli, stimati nel 10 % di tutte le voci comprimibili e che, come si scrive nella relazione “Rimane evidente che, in mancanza delle azioni di contenimento costi indicate, o in caso di maggiori costi sopravvenuti, sarà necessario integrare il suddetto aumento con un ulteriore incremento”. 

 Considerato che i tagli del 10% riguardano gli importi previsti per i contributi agli utenti(anziani, disabili, povertà e minori); la riduzione delle gare e affidamenti per un valore stimato di circa il 10% dando mandato in tal senso agli uffici a procedere alla rimodulazione dei contratti in essere con i relativi gestori;

Rimarcato inoltre che si legge nel medesimo atto che  “anche per quanto sopra evidenziato, la quota pro-capite non risulta proporzionata agli impegni di bilancio. Tenuto conto dell’aumento generale dei costi e dei contratti collettivi intervenuti dal 2018 ad oggi, nonché dei fabbisogni espressi dal territorio, l’aumento che tecnicamente sarebbe necessario a regime è di complessivi 5,32 euro pro-capite, raggiungendo nel tempo una quota di 34,00 euro ad abitante.”

Considerato 

il parere del Collegio Sindacale sul conto economico di Previsione anno 2024 e su quelli pluriennali anni 2024-2026 che “invita la Giunta a procedere con estrema oculatezza e prudenza nella gestione della spesa tenendo costantemente presente l’andamento delle entrate previste, anche in ragione di eventuali possibili contrazioni dei ricavi conseguenti alle determinazioni dei Comuni e della Regione in ragione anche della perdurante situazione di generale crisi economica”

Considerato che il Collegio sindacale rimarca la necessità di un aumento della quota capitaria che possa consentire la sostenibilità del bilancio della Sds.

 Visto il Provvedimento n. 71 del Direttore della Sds del 27 giugno 2024 nel quale si legge che il Collegio Sindacale, riunitosi il 14 giugno 2024, nel verbale della riunione ha evidenziato che:

  • `nel corso dell’Assemblea del 21.5.2024, è stato presentato un preconsuntivo, recante una perdita di esercizio 2023 di Euro 1.353.367,36, insieme ad una proposta di delibera per la copertura della perdita che i consorziati in quell’occasione, non hanno adottato preferendo rinviare ogni decisione a quando il risultato dell’esercizio sarà definitivo’;
  • l’ufficio amministrativo ha presentato alla data del 10 giugno 2024 un prospetto del conto economico diverso nella forma dal preconsuntivo presentato in assemblea, che presenta, peraltro, un risultato economico negativo differente dalla suddetta perdita e pari ad euro 746.673′;
  • ‘in ragione di tale riscontro, il Collegio Sindacale ha invitato la Direzione a riconciliare tale differenza di risultato indicandone e specificandone le cause fornendo indicazioni precise sull’esigibilità  dei crediti iscritti in bilancio, oltre che sull’utilizzo dei fondi finalizzati ai progetti’;
  • per le ragioni di cui ai capoversi precedenti, lo stesso Collegio, ha rilevato di essere ‘impossibilitato allo stato di rilasciare alcun parere sul consuntivo’, sospendendo ‘le verifiche sul bilancio 2023 ed invitando la SdS Pisana ad effettuare controlli analitici’ sugli aspetti evidenziati;

Visto che con la determina citata si dispone di comunicare alla Regione Toscana  la necessità di differire i termini per l’approvazione del bilancio consuntivo derogando rispetto alla scadenza fissata al 30 giugno.

 Considerata la grave situazione finanziaria dimostrata dagli eventi sopra richiamati.

Preso atto che ad oggi il bilancio non è ancora stato approvato dalla Assemblea dei Soci della Sds e non si sa a quanto ammonti con certezza la perdita di esercizio

Considerati gli ordini del giorno relativi all’aumento della quota capitaria dei presentati dalla Coalizione Diritti in Comune in consiglio comunale contro il taglio dei servizi presentati nel mese di Giugno.

Tenuto conto del dibattito emerso negli ultimi giorni dopo la tardiva nomina della nuova Presidente della Società della Salute.

Preso atto delle dichiarazioni del Sindaco Conti riguardo alla decisione del Comune di Pisa di iniziare un percorso per uscire dal consorzio entro il 1°gennaio 2026.

Rilevato che ad oggi non esiste alcun atto di indirizzo della Giunta e del Consiglio comunale che esprime questa volontà del sindaco; nè nel programma di mandato dello stesso sindaco si indica questo indirizzo.

Considerata come inopportuna e sconsiderata la dichiarazione del Sindaco relativamente alla volontà di uscire dal Consorzio entro gennaio 202.

Considerato che per contro il Rapporto della Fondazione Zancan sulla valutazione del funzionamento della Società della Salute e commissionato dall’Amministrazione Comunale nel 2019 raccomandava con decisione un rafforzamento del ruolo dei Comuni nel Consorzio e una maggiore partecipazione del personale di provenienza comunale, decisamente sottorappresentato rispetto a quello di provenienza Asl.

Il consiglio comunale 

ribadisce la necessità del permanere del Comune di Pisa all’interno della Sds promuovendo al contempo all’interno del consorzio: un piano di riorganizzazione del personale, di efficientamento dei processi e di monitoraggio delle risorse utile a superare le criticità rilevate anche in vista della  prossima  elaborazione del Piano Integrato di Salute, a partire dalle indicazioni contenuti nel rapporto della Fondazione Zancan; di potenziamento degli organi di supporto ( Ufficio di Piano, Segreteria SdS e supporto alla direzione, Bilancio) prescrivendo l’apporto di personale e di competenze necessarie a migliorare la programmazione, il reperimento delle risorse  e il monitoraggio della spesa.

Impegna il sindaco e la giunta 

a promuovere presso tutti i Comuni Soci del Consorzio, l’aumento della quota capitaria portandola dalle attuali 30 euro procapite a 34 euro per abitante, al di fine di rendere le risorse proporzionate agli impegni di bilancio e scongiurando quindi ulteriori tagli ai servizi sociosanitari.

A riferire urgentemente in seconda commissione consiliare permanente in merito alle intenzione espressa di voler uscire dal Consorzio e al rapporto crediti/debiti con la stessa SdS.

 

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista

 

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