Ordine del giorno: Un Piano straordinario per garantire il diritto all’abitare e all’infanzia in città

Tenuto conto che il 31 dicembre 2021 è scaduta la proroga della sospensione degli sfratti introdotta dal Decreto Cura Italia, come confermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 213 del 11 novembre 2021 e da successivi atti normativi.

Tenuto conto che dal 3 gennaio 2022 sono riprese le esecuzioni degli sfratti con l’ausilio della forza pubblica, anche per le morosità incolpevoli, ovvero nei confronti di chi ha perso il lavoro a causa di oltre due anni di pandemia, così avendo un reddito insufficiente per pagare il canone di locazione.

Considerato che i dati riguardanti l’emersione delle nuove povertà e della disoccupazione, a cui va aggiunto l’aumento del costo della vita con la lievitazione dei costi dei consumi domestici (+131 % per le utenze elettriche e +94% per il gas/metano) forniscono il quadro di una vera e propria emergenza sociale ed economica.

Preso atto dei dati da cui risulta che la richiesta di forza pubblica riguardi l’esecuzione di 140 sfratti per morosità incolpevole nel Comune di Pisa.

Considerati i dati del servizio emergenza abitativa, dai quali risulterebbe che il servizio sostiene circa 100 nuclei familiari col pagamento di contributi e sostegni economici.

Reputato che l’ammontare del Fondo Sociale destinato all’emergenza abitativa, pari a 435.000 euro, sia insufficiente, tanto da dover chiedere l’attivazione di un Fondo Comunale anche per il previsto ampliamento della platea dei beneficiari.

Considerata l’esiguità del numero degli alloggi disponibili da concedere in utilizzo autorizzato, del tutto insufficienti per garantire il doveroso “percorso di passaggio da casa a casa dei soggetti che non sono in possesso di altra abitazione” come esplicitamente previsto dall’art. 4 della L.R. n. 2/2019 “Al fine di contenere il disagio abitativo dei nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di sfratto”.

Preso atto che, secondo quanto comunicato da Apes, sono 171 gli alloggi ad oggi vuoti di E.R.P. che hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria per potere essere assegnati dal Comune.

Preso atto che la spesa per le albergazioni, al fine di dare una sistemazione precaria a nuclei familiari rimasti senza casa in seguito alla perdita dell’alloggio, nel 2021 è stata di 560.000 euro per appena 50 nuclei familiari, che nei soli primi due mesi del 2022 è salita a più di 110.000 euro; tenendo conto che l’aumento della spesa per albergazioni dall’anno 2019 (64.974 euro) all’anno 2021 è aumentata dell’860 %.

Ritenuto che tale misura risulta essere inefficace, dispendiosa ed antieconomica, e che la precarietà della sistemazione offerta violi il diritto all’abitare dignitoso delle famiglie.

Considerato che l’articolo 17 del nuovo Regolamento di emergenza abitativa in approvazione definisce l’albergazione come misura temporanea che viene utilizzata “quando il nucleo non sia in grado di reperire autonomamente un alloggio sul mercato”.

Ritenuto quindi che lo strumento dell’albergazione non è di fatto uno strumento straordinario perchè sopperisce, secondo quanto riportato dalla bozza di regolamento, all’assenza di un servizio di mediazione pubblica tra domanda e offerta di alloggio.

Preso atto della richiesta sempre più elevata di garanzie richieste dal mercato privato delle locazioni.

Ritenuto che il sistema attualmente in vigore non sia adeguato per affrontare e cercare di risolvere la crescente emergenza abitativa sia sul piano delle risorse pubbliche che su quello sociale.

Il Consiglio comunale impegna Sindaco e la Giunta

a definire un Piano Straordinario per il superamento del sistema delle albergazioni prevedendo:

un servizio di accompagnamento, mediazione e di ricerca sul mercato di alloggi da destinare alle famiglie in emergenza abitativa in cui il Comune svolga un ruolo di garanzia (Agenzia Comunale Casa di cui alla L.R. 13/2014);
la realizzazione di un sistema di “alloggi ponte” da destinare all’accoglienza transitoria di famiglie rimaste improvvisamente senza alloggio, effettuando una ricognizione tra il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato disponibile;
l’attuazione dell’Osservatorio Territoriale previsto dall’Accordo territoriale depositato al Comune di Pisa il 13/043/2018, prot. 23836 (rimasto sulla carta) per l’emergenza abitativa al fine di prevedere ed intervenire efficacemente sulle situazioni fragili;
di effettuare una ricognizione tecnica degli alloggi sfitti di proprietà comunale che hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, anche per assegnazioni in autorecupero alle famiglie in emergenza abitativa, in ottemperanza all’art. 16 della L.R. n. 2/2019.

Inoltre il Consiglio comunale chiede al Governo e alla Regione

un significativo rifinanziamento dei fondi di contributo agli affitti, far fronte al progressivo e significativo aumento delle richieste, evitando così una crescita esplosiva delle morosità incolpevoli;

una semplificazione delle diverse procedure previste per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla morosità incolpevole, sia sul fronte dell’accesso alle procedure – che tenga conto del divario digitale nella popolazione e non preveda nessuna forma di discriminazione diretta o indiretta – che su quello dei tempi di erogazione dei contributi;

l’individuazione di immobili pubblici inutilizzati, compatibili con finalità residenziali, per poter agire sul bisogno della casa senza ipotizzare ulteriori consumi di suolo e riutilizzando in tempi rapidi il patrimonio dismesso, evitando la sua alienazione a privati.

Impegna il sindaco e la giunta

a rendere gli alloggi ERP ad ora inutilizzati subito abitabili per procedere alla loro assegnazione alle famiglie utilmente collocate nelle graduatorie stanziando le risorse necessarie;

a garantire il passaggio da casa a casa in caso di sfratto, per morosità incolpevole e finita locazione, tutelando così realmente il diritto all’abitare e quello all’infanzia.

ad attivarsi, di concerto con la Prefettura, presso le rappresentanze dei proprietari di immobili e i sindacati degli inquilini affinché si istituisca entro le prossime 2 settimane un tavolo per ricontrattare i canoni in essere e per calmierare i futuri canoni sul territorio comunale per singoli e famiglie che dimostrino perdita di reddito causata dall’emergenza sanitaria, come già sta avvenendo in altri Comuni;

a monitorare l’evoluzione del disagio abitativo in città, informando costantemente le commissioni competenti, il Consiglio comunale e le Associazioni sindacali degli inquilini, a partire dalla condivisione dell’analisi puntuale delle domande arrivate per i bandi di contributo all’affitto, promuovendo un’indagine di approfondimento con gli uffici competenti e le Associazioni degli inquilini e le Associazioni dei proprietari per comprendere da un lato la reale domanda e offerta abitativa e dall’altro l’entità del soddisfacimento della domanda;

a prendere tutte le iniziative urgenti e necessarie, a partire dal coinvolgimento dell’Anci, per dare seguito a queste richieste nei confronti del Governo e del Parlamento.

Impegna il Presidente del Consiglio comunale a trasmettere il seguente documento al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai gruppi parlamentari, alla Prefettura di Pisa.

Inoltre il Consiglio comunale

impegna le commissioni competenti ad una verifica sull’utilizzo delle risorse stanziate negli ultimi 3 anni per le azioni di contrasto della emergenza abitativa (indennità di occupazione, contributo morosità, etc..) al fine di valutarne l’efficacia, e di relazionare entro il mese di gennaio al consiglio comunale;

impegna la commissione di controllo e garanzia a fare una verifica sull’impiego delle risorse trasferite dal Comune ad Apes per il recupero degli alloggi di risulta: costi dei lavori, tempi di assegnazione e realizzazione dei lavori, etc.. e di relazionare entro il mese di gennaio al consiglio comunale

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