Parco di Cisanello: gravi e ingiustificati ritardi nel percorso partecipativo

Finalmente abbiamo avuto la risposta che chiedevamo: il percorso partecipativo per il Parco di Cisanello è in grave ritardo.
Nella risposta data in Consiglio dal neo assessore Ferrante, è emerso con evidenza che il percorso partecipativo, su cui tante parole e tante immagini sono state spese, ancora non è di fatto partito, ed ha accumulato un ritardo di ben due mesi su un totale di sei previsti.
I motivi sarebbero “banali” problemi amministrativi, evidenziando precise responsabilità dell’Amministrazione comunale che evidentemente era più attenta ad organizzare convegni sulla partecipazione che ad attivare quei percorsi che dovrebbero renderla possibile.
Ribadiamo la nostra volontà di sostenere il percorso finché sarà in piedi, perché siamo convinti che sia un’opportunità importante, e che non deve essere lasciata fallire: per il bene del Parco e per raggiungere l’obiettivo di dare una rilevanza e una affidabilità sempre maggiore agli strumenti di partecipazione.
Però vogliamo essere anche altrettanto chiari nel dire che una volta finito il percorso non faremo sconti a nessuno, analizzeremo i fatti con i cittadini, e chiederemo conto a chi ha fatto del Parco di Cisanello e del percorso partecipativo per la sua progettazione degli elementi qualificanti del mandato.
Oggi abbiamo voluto suonare questo campanello d’allarme perché la cosa rischiava di passare sotto silenzio, e se necessario lo rifaremo. Ma è importante che da oggi si cambi marcia: basta con gli incontri pubblici in cui non si parla del merito, basta con le presentazioni del progetto fatte di tante belle parole e immagini ma povere di contenuti. Si selezionino rapidamente i 90 partecipanti con le modalità previste e si proceda, in modo da avere un tempo congruo a disposizione per poter discutere delle proposte che saranno avanzate. Anche perché, se è vero che è prevista la possibilità di prorogare fino ad un massimo di tre mesi il termine per la fine del percorso, è anche vero che i tre mesi successivi alla fine dichiarata del percorso in questione sono giugno, luglio e agosto: non proprio mesi ideali per la partecipazione dei cittadini.
Ci auguriamo che il cambio di assessore (Ferrante che subentra a Danti) non rappresenti un’ulteriore fonte di rallentamenti, ma anzi che possa essere l’occasione per imprimere un’accelarata al percorso non più rimandabile.

Una città in comune
Rifondazione Comunista

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