Partecipate, controlli sui contratti di lavoro. L’ANNUNCIO DEL COMUNE DI PISA

TIRRENO PISA Pagina: 1-III

Partecipate, controlli sui contratti di lavoro. L’ANNUNCIO DEL COMUNE DI PISA

«In tutte le società strumentali e controllate dal Comune faremo una verifica dei contratti, compresi i rapporti di lavoro con partiva Iva». Lo annuncia l’ amministrazion e di Palazzo Gambacorti.

Dopo la lettera anonima e le accuse della Cgil sulle false partite Iva, parla l’assessore ai lavori pubblici «Caridi mi ha assicurato che ogni assunzione è stata eseguita nel rispetto delle normative»

«In tutte le società strumentali e controllate dal Comune di Pisa, faremo una verifica dei contratti, compresi i rapporti di lavoro dei professionisti con partiva Iva». E questa la risposta dell’amministrazione comunale ai presunti contratti irregolari che sarebbero stati redatti alla Spa Navicelli come scritto in una lettera anonima recapitata nella buca delle lettere dei Cobas di Pisa. Ma c’è anche il pesante atto d’accusa di Antonio Mazza, responsabile della Filt-Cgil secondo cui «alla Navicelli Spa, ma anche in altre partecipate del Comune sono in molti a lavorare con false parti te Iva».
Un doppio attacco alla gestione delle partecipate comunali cui Andrea Serfogli, assessore alle opere pubbliche, ha dato una prima risposta: passeremo al setaccio i contratti, nessuno escluso. E ricorda una delibera della giunta comunale che, in base alla legge di stabilità, aveva disposto degli atti di
indirizzo per le partecipate comunali . I121 ottobre del 2014 disponeva che le società partecipate dovevano «attenersi al principio di riduzione dei costi del personale, attraverso il contenimento degli oneri contrattuali e delle assunzioni del personale». Ma la giunta non si limitava soltanto a ridurre i costi del lavoro, sottolineava che «prima di avviare nuove procedure di assunzioni – afferma Andrea Serfogli – si doveva procedere a verificare la presenza di eventuali esuberi in altre società partecipate dal Comune e, quindi, di procedere all’acquisizione di personale tramite procedure di mobilità. Se nessuno dichiara esuberi, si può procedere in concorsi a tempo determinato».
Al centro della polemica c’è la Navicelli Spa il cui amministratore unico è Giandomenico Caridi. «Ho sentito Caridi – afferma l’assessore ai lavori pubblici – e mi ha assicurato che le procedure seguite dalla società sono state prese nel rispetto della legge di stabilità e degli atti d’indirizzo espressi dalla
giunta nella sua delibera. Non è mai stato superato il periodo di 36 mesi nei contratti di lavoro a tempo determinato e chi ha lavorato con partita Iva lo ha fatto in qualità di libero professionista e non di dipendente subordinato. La Navicelli Spa si è aggiudicata diversi bandi europei, tutti progetti a tempo».
Quindi, chiediamo, quel lavoratore o quei lavoratori assunti a tempo determinato a cui non è stato rinnovato il contratto in scadenza, non è stato fatto un torto? «Se il contratto non poteva essere rinnovato nel rispetto sia della legge di stabilità che degli atti d’indirizzo di giunta e delle norme di legge, penso che non si potesse fare altrimenti».
Sul caso interviene anche Federico Giusti, sindacalista dei Cobas: «Chiediamo che sui lavoratori delle partecipate del Comune e sui contratti che vengono applicati si svolga un consiglio comunale aperto: vogliamo sapere quanti precari sono stati mandati a casa, quanti ancora stanno lavorando, i contratti che sono applicati. C’è una Babele di contratti su cui va fatta luce».

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