Paura in Toscana: il Pd vuol cambiare la legge elettorale

enerdì
29 giugno 2018
Testata:
IL FATTO QUOTIDIANO
Pagina:
6

Toscanellum addio La Regione fu l’avanguardia dell’Italicum (ballottaggio sotto il 40%), ora si pensa di tornare indietro: chi arriva primo prende tutto

Firenze

Dopo la disfatta di domenica scorsa conlacaduta delle tre storiche roccaforti rosse Pisa, Massa e Siena, i dirigenti del Pd toscano sono terrorizzati: “E se perdessimo anche Firenze e la Regione, cosa accadrebbe?”, è la domanda che circola di più in questi giorni nelle stanze di via Forlanini, il quartier generale dei dem toscani. Nella culla del renzismo, infatti, si vota tra un anno, mentre gli elettori toscani torneranno alle urne nel 2020 per eleggere il successore di Enrico Rossi in Regione.

COME FARE per evitare questa ulteriore débâcle nella (ex) regione più rossa d’Italia? Invece di fare autocritica, ricostruire il partito commissariato dopo le elezioni del 4 marzo e andarsi a riprendere i voti persi negli ultimi anni, il Pd toscano sta pensando di risolvere il problema alla radice: modificare la legge elettorale regionale eliminando quel ballottaggio tanto osannato dai renziani che negli ultimi anni è stato nefasto per il Pd avantaggio di Lega e Movimento 5 Stelle.

Dal 2014 a oggi, infatti, in Toscana il centrosinistra ha perso tutte le sfide nei capoluoghi di provincia in cui si votava: prima di Pisa, Massa e Siena erano arrivate le sconfitte di Livorno, Grosseto, Arezzo, Pistoia e Carrara. In tutte queste città, al secondo turno gli elettori dei terzi esclusi si sono mobilitati per sconfiggere il Pd: quelli del centrodestra votavano il M5S e viceversa. Così, la maggioranza dem in Consiglio Regionale si sta muovendo per modificare il “Toscanellum”, la legge elettorale molto simile all’Italicum approvata nel 2014 grazie a un accordo tra Pd e Forza Italia e che prevede il ballottaggio se nessuno dei candidati alla Presidenza della Regione raggiunge il 40% dei voti (se la soglia viene superata è previsto un premio dimaggioranza pari al 60% dei seggi).

L’idea, ora, è quella di approvare una nuova legge elettorale eliminando proprio il ballottaggio e tornare a un sistema proporzionale con premio di maggioranza: “Se ne sta parlando da unpo’ditempo- raccontaalFatto Quotidiano un autorevole esponente del Pd toscano – ma dopo iballottaggi perdenti di domenica, adesso si farà. Nel partito molti si sono accorti della bomba che ha prodotto il Rosatellum a livello nazionale e che potrebbe diventare una bomba atomica se rimanesse il Toscanellum anche alle elezioni regionali”. A farsi promotori di questa iniziativa sono paradossalmente i renziani, capitanati da Luca Lotti, che potrebbe candidarsi proprio alla presidenza della Regione tra due anni, mentre a scrivere materialmente la nuova legge potrebbe essere l’ex segretario regionale Dario Parrini, oggi capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali al Senato e già tra gli autori del Rosatellum. La modifica del Toscanellum è stato l’argomento principale di una riunione presieduta venerdì proprio dall’ex ministro dello Sport a cui hanno partecipato l’ex sottosegretario Antonello Giacomelli, il capogruppo in consiglio regionale Leonardo Marras e gli ex parlamentari Edoardo Fanucci e Marco Donati.

UN’ALTRA FONTE dem racconta al Fatto che la modifica dellalegge elettorale “serve aLotti anche per dimostrare che aFirenze e in Toscana comanda lui e non più Renzi”, tant’è che alla riunione di venerdì molti renziani della prima ora – Maria Elena Boschi, Simona Bonafé e gli assessori regionali tra cui Stefania Saccardi – non sono stati invitati. Le opposizioni in consiglio regionale nel frattempo denunciano le manovre segrete deirenzianipermodificare la legge elettorale: “Hanno paura di perdere”, commenta il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi mentre il segretario regionale della Lega Manuel Vescovi assicura che “qualunque sialalegge elettorale state sereni che in Toscanavincerà il centrodestra”.

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