Ieri pomeriggio il PD pisano e la Giunta Filippeschi hanno scritto una nuova pagina nera sul diritto all’accesso all’acqua pubblica. La crisi sociale ed economica che sta colpendo tutto il nostro paese e anche la nostra città sembra non essere un fatto che riguarda chi amministra Pisa. Sono sempre più i casi, infatti, di cittadini che non riescono a pagare le bollette per morosità incolpevole. Negli ultimi mesi in città sono stati diversi i casi in cui Acque Spa ha chiuso i contatori. Alla luce di questa situazione così complessa abbiamo presentato una mozione in cui si chiedeva ciò che tanti altri comuni, amministrati dal centro sinistra, stanno facendo: ovvero che il comune si facesse promotore presso Acque SpA di una formale richiesta di moratoria dei distacchi delle utenze nei casi di morosità incolpevole e di quegli utenti che stanno mettendo in pratica la campagna di “Obbedienza Civile”.
Ricordiamo che l’acqua è una risorsa vitale e irrinunciabile, il cui accesso deve essere equamente garantito a tutte e tutti in quanto estensione del diritto alla vita contenuto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e che ogni persona ha diritto ad un quantitativo minimo giornaliero di acqua che l’OMS indica in 50 litri per l’alimentazione e l’igiene personale.
A fronte di tutto ciò il PD ha deciso di votare contro e bocciare questa mozione mentre un altro pezzo della maggioranza, rappresentata da SEL ha sostenuto il nostro documento insieme al Movimento 5 Stelle e a Noi Adesso Pisa.
Quella di ieri è un’altra pagina buia che il PD pisano e il Sindaco Filippeschi scrivono nella nostra città, una pagina buia che però è in continuità con una politica di sabotaggio attivo nell’applicazione del referendum per l’acqua pubblica.
Uno schiaffo a chi è oggi colpito dalla crisi.