Un fattore centrale della politica internazionale odierna è la guerra, che tanto rilievo assume da riverberare i suoi effetti direttamente sui nostri territori.
Un esempio di questo è il progetto della base militare che si vuole costruire nell’area pisana destinata a ospitare corpi militari speciali – GIS, 1° reg. paracadutisti Tuscania, reparto centro cinofili – che operano in scenari bellici internazionali, mentre contemporaneamente si potenzia la rete viaria destinata al trasporto di armi e munizioni tra Camp Darby e il porto di Livorno e dall’aeroporto civile di Pisa si inviava materiale bellico in Ucraina. Quella di Pisa diventa così un’area centrale nell’infrastruttura bellica che si mobilita nel contesto attuale, con la totale acquiescenza del sistema politico locale, di destra e di centro sinistra.
Un altro terribile esempio è il rigassificatore di Piombino. Nonostante la ferma opposizione di tutta la cittadinanza, che contrasta l’arrivo della nave per tutelare la sicurezza e le attività economiche locali, con prepotenza si vuole imporne la collocazione nel porto (il rigassificatore di Livorno è a 23 chilometri dalla costa) e questo si giustifica con la necessità di reperire gas attraverso canali alternativi a quelli russi. Tuttavia non si pone alcun argine alle speculazioni finanziarie sulla materia prima, né si tassano i sovraprofitti delle multinazionali dell’energia. Anche in questo caso la politica locale, a partire dal presidente della regione Giani, spalanca le porte al progetto della SNAM. Pure il sindaco di Piombino, nonostante nei suoi comizi dichiari che seguirà la cittadinanza nella sua lotta contro il rigassificatore, fa parte di un partito la cui presidente, Giorgia Meloni, ha dichiarato parere favorevole in cambio di compensazioni per la città e, davanti a chi propone l’occupazione dei cantieri per ostacolare la realizzazione dei lavori, si dice sicuro che si rimarrà sempre nell’ambito della legalità.
Noi abbiamo avuto un saggio di quanto valgono i proclami dal palco dei rappresentanti istituzionali, che anche nel caso della base militare nel territorio di Pisa sono stati capaci di dire tutto e il contrario di tutto, ma i fatti hanno poi acclarato che nessuna opposizione hanno veramente attuato per ostacolare il progetto.
Sappiamo che solo cittadine e cittadini consapevoli, organizzati e solidali possono agire per cambiare le politiche calate dall’alto che colpiscono i loro diritti. Per questo eravamo ieri alla manifestazione, con il Movimento No Base, pronti a tessere quella rete che sola ci renderà capaci di resistere a queste prepotenze.
Una città in comune