10 aprile 2018 Pisa Today
Piano del Commercio del comune di Pisa: le osservazioni delle associazioni di categoria
Lunedì, in Commissione Consiliare, il primo ‘round’. Le criticità segnalate da Confesercenti e Confcommercio al piano presentato dall’amministrazione che arriverà in discussione in Consiglio il prossimo 19 aprile
Continua la discussione sul nuovo Piano del Commercio che il Comune porterà in approvazione in Consiglio Comunale nella seduta del 19 aprile. Ieri, lunedì 9 aprile, a Palazzo Gambacorti si è svolta la riunione della Terza Commissione Consiliare durante la quale le associazioni di categoria hanno presentato, in un documento di 17 pagine, le proprie osservazioni e obiezioni al pianoelaborato dal Comune. Una seduta che si ripeterà nuovamente nel pomeriggio di oggi e dove dove non sono mancati momenti di tensione. Se, infatti, le associazioni hanno espresso “complessivamente il loro parere negativo su i contenuti del piano”, l’amministrazione comunale, ha invece rimandanto al mittente ogni singola obiezione.
Le principali novità del nuovo Piano del Commercio
Tra le maggiori criticità segnalate dalle associazioni di categoria non c’è solo lo spostamento delle bancarelle del Duomo. Confesercenti e Confcommercio non hanno infatti risparmiato critiche anche per quanto riguarda il mercato di San Martino, quello di Vettovaglie e piazza Sant’Omobono e per le fiere tradizionali.
Mercato del Duomo
Il piano del Comune prevede lo spostamento di 87 attività in largo Cocco Griffi. “La proposta di trasferimento temporaneo – si legge nelle osservazioni – di tutte le bancarelle del mercato del Duomo con una drastica riduzione della superficie di vendita (da 12,50 metri quadri a poco più di 5-6) e per un periodo di 10 anni senza una previsione di collocazione definitiva, è inaccoglibile“. Secondo le associazioni di categoria “queste proposte sono maturate all’interno del Comitato per il decoro preoccupandosi solo di eliminare dalle vicinanze degli immobili tutelati le postazioni degli operatori e senza affatto preoccuparsi del destino di un centinaio di aziende. Basta infatti leggere i verbali delle riunioni del Comitato per accorgersi dell’inesistenza da parte dei rappresentanti dell’amministrazione comunale di qualsiasi tentativo di tutela della categoria”.
Mercato di San Martino
Entrambe le associazioni ritengono che la “drastica riduzione dei posteggi, da 35 a 20, dimostri chiaramente che la strutturazione del mercato non risulta più idonea a garantirne la stabilità e il servizio ambito. Occorre affrontare quindi in modo oculato le problematiche del mercato, a partire anche dall’auspicio prospettato di una graduale conversione dei posteggi in termini di riconoscimento delle tabelle merceologiche, provando a mettere a bando i posteggi attualmente liberi anziché abolirli individuando appunto tabelle merceologiche appetibili e scomparse da anni dai mercati”.
Mercato di Piazza delle Vettovaglie e Sant’Omobono
Secondo le associazioni di categoria le due piazze, che il Piano del commercio “liquida con poche parole”, meriterebbero invece un’analisi approfodita. In questi ultimi anni, complice una “liberalizzazione improvvisa senza se e senza ma” le due piazze hanno infatti visto trasformarsi le ‘botteghe’ in “pubblici esercizi attirando un pubblico ben diverso di quello che frequentava quei luoghi una ventina di anni fa”. L’amministrazione, insieme alle categorie commerciali e produttive, dovrebbe “fare il possibile per ridare, anche durante il giorno e non solo di notte, quella vivacità venuta meno, cercando di ritrovare la stessa impronta del passato, inserendo le piazze in circuito turistico per valorizzare al storicità e, con il commercio, le nostre produzioni di eccellenza”.
Fiere tradizionali
Sono quei mercatini realizzati in occasione di San Ranieri, Sant’Ubaldo e Gioco del Ponte. Confesercenti e Confcommercio definiscono “inaccettabile” la decisione del Comune di passare “dalle attuali 528 autorizzazioni a 342“. Contestata, in modo particolare, “la drastica riduzione dei posteggi della storicafiera di San Ranieri che oggi si pretende di relegarla a 35 operatori anziché 118, solo in via Santa Maria”.
La replica dell’assessore Andrea Ferrante
Nel corso della seduta della Commissione, in cui come detto non sono mancate accese discussioni, ha preso parola l’assessore al commercio Andrea Ferrante per difendere il Piano in approvazione e ribadire la presenza di un confronto nel corso del tempo con le associazioni di categoria. “Non è vero – ha sottolineato Ferrante – che non ci sia stata concertazione con i rappresentanti di categoria. Numerosi sono stati infatti gli incontri che abbiamo fatto. Siamo sempre disponibili al confronto”. “Riteniamo, inoltre, per poter assicurare il massimo della sicurezza – ha detto tra le altre cose Ferrante – fondamentale il parere dei Vigili del Fuoco (che hanno disposto ad esempio la presenza di vie di fuga con inevitabili ripercussioni sulle dimensioni e il numero dei banchi, ndr)”.
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