Sono iniziate ieri le assemblee promosse dalla Giunta Conti sul Piano Operativo Comunale ovvero lo strumento urbanistico che specifica per ciascuna area, terreno, proprietà, cosa si può fare, quale destinazione d’uso è ammessa e con quali parametri urbanistici.
E’ bene essere chiari: questi singoli incontri che verranno fatti per le varie zone della città non hanno nulla a che fare con un percorso partecipativo, e che la destra usi questo termine è semplicemente l’ennesima farsa, un inganno nei confronti dei cittadini e delle cittadine.
Si tratta, infatti, di riunioni fatte per comunicare l’avviso pubblico di avvio del procedimento e la possibilità di fare proposte e dare contributi, ma tutto questo non ha nulla a che fare con la partecipazione reale e attiva della cittadinanza, che in questa maniera non è neanche adeguatamente informata.
Per noi è, invece, imprescindibile che in tutti i quartieri la cittadinanza sia direttamente coinvolta nella progettazione dello spazio pubblico, che le persone ed i soggetti attivi sul territorio – come ad esempio i circoli, le associazioni sportive, i comitati, le associazioni del Terzo Settore – siano coinvolti nella gestione diretta.
La partecipazione non può essere imposta dall’amministrazione in forme e momenti contingentati, senza alcun reale confronto e senza fornire gli adeguati strumenti per presentare proposte e progetti, ma deve diventare un sistema che accompagna ogni passaggio e che permette alle cittadine e ai cittadini di intervenire e fare proposte sistematicamente attraverso processi trasparenti e pubblici.
Di tutto questo non c’è alcuna traccia nell’operato della Giunta Conti, che con il Piano Strutturale Intercomunale ha previsto una enorme quantità di superficie edificabile ovunque e per tutte le destinazioni d’uso, motivo per cui – unica coalizione – abbiamo votato contro.
Come le previsioni del Piano Operativo metteranno in atto il Piano Strutturale, quali nuove edificazioni saranno inserite, ancora non lo sappiamo: certamente la linea seguita dal Piano Strutturale non potrà essere disattesa, e la prevedibile mole di nuove edificazioni che saranno inserite nel POC aggraveranno situazioni già critiche, alla faccia dell’emergenza climatica e ambientale.
Si confermano le previsioni più disastrose e impattanti ereditate dalle precedenti amministrazioni, come la Cittadella Aeroportuale – non a caso rilanciata proprio in questi giorni dall’area schleiniana del Pd – e non si affrontano le sfide epocali sollevate dal cambiamento climatico, prima fra tutte in ambito urbano.
Come già delineato anche dal PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), anziché favorire la mobilità sostenibile e la riduzione del carico di auto, si pensa di realizzare decine di migliaia di metri quadri di nuovi parcheggi, anche in aree oggi destinate a verde pubblico.
Manca completamente un’idea sul futuro sostenibile della città: come migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti, come recuperare e rigenerare le aree ex industriali e che oggi sono in completo abbandono e degrado, come riusare gli edifici lasciati vuoti dall’Università, senza riversarci sopra migliaia di metri cubi di nuove costruzioni, destinate esclusivamente a generare profitti privati e senza alcuna ricaduta positiva sulla città pubblica e sul benessere dei cittadini.
Il POC è un’occasione da non perdere per ripensare certe scelte: siamo ancora in tempo, e per questo è necessario che la cittadinanza si attivi con strumenti di partecipazione adeguati.
Da parte nostra rilanciamo invece una grande discussione pubblica su alcuni obiettivi chiari:
1) attuare scelte di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici, per gestire adeguatamente i fenomeni meteorologici più intensi ed improvvisi, tutelare e possibilmente aumentare la permeabilità del suolo, ridurre drasticamente il consumo di suolo, creare reti ecologiche e infrastrutture verdi-blu, aumentare il verde e gli alberi ad alto fusto, anche nei tessuti urbani;
2) promuovere e dare attuazione esclusivamente a previsioni, progetti ed azioni che hanno come oggetto la realizzazione e la riqualificazione dei parchi territoriali, del verde urbano e delle reti ambientali ed ecologiche, escludendo dalle previsioni del POC tutte le azioni ed i progetti che comportano consumo di suolo sia nel territorio urbanizzato sia nel territorio rurale nonché tutte le azioni ed i progetti che aggravano le pressioni sulle risorse ambientali e determinano l’aumento delle emissioni climalteranti;
3) promuovere e dare attuazione esclusivamente a previsioni, progetti e azioni di recupero, riuso e rigenerazione, escludendo la nuova edificazione ed il consumo di nuovo suolo, urbano ed extra-urbano.