Piazza Vittorio Emanuele: un buco senza fondo, superati i cinque milioni

In superficie tutto è bello, giostre, mercatini di natale, musica e pattinaggio sul ghiaccio…ma sotto c’è un buco che, a differenza del parcheggio, è sempre più profondo: è il buco di bilancio che quest’opera sta per causare alle casse comunali e quindi ai soldi dei cittadini.
E’ questa la sconcertante realtà che il nostro gruppo consiliare ha fatto emergere grazie ad un atto ispettivo presentato nell’ultimo consiglio comunale.
Infatti il contenzioso che la Parcheggi di Pisa srl ha aperto nei confronti del Comune non ha ancora raggiunto una soluzione bonaria, ma ogni volta che se ne parla la quota che dovremo dare ai privati aumenta:  se una prima versione prevedeva un esborso per le cassi comunali di 2,9 milioni di euro (cifra accantonata in una voce dedicata) ad oggi la cifra è più che raddoppiata.
Infatti la proposta che il Comune a fronte delle richieste della società privata ha avanzato prevede: il pagamento di una somma di 3 milioni e mezzo se  corrisposta in una rata, di 3 milioni 750 mila euro se corrisposta in due rate, di 4 milioni di euro se corrisposta in tre rate.
Ma non finisce qui. Si prevede anche  un rimborso del 100% dei canoni già pagati dall’entrata in esercizio pari a 1.219.000, azzerramento dei canoni (135.000 euro annui) per tutto il periodo della concessione; l’eliminazione dell’onere per il privato di manutenzione ordinaria e straordinaria di Piazza Vittorio Emanuele (circa 15 mila euro l’anno); e infine il prolungamento della concessione di ben 21 anni: dal 2033 al 2054.
Da essere un’opera pubblica realizzata a costo zero in cambio della gestione e che addirittura generava un introito con un canone annuale, si sta tasformando nell’ennesima voragine per le casse comunali e quindi per le tasche dei cittadini e delle cittadine. Inoltre il parcheggio sarà di fatto privatizzato, visto che la durata di quaranta anni si avvicina molto al senza termine.
Ma la cosa ancor più grave è che l’onerosità degli importi che il comune dovrà versare potrebbero ulteriormente crescere, infatti non è detto che il privato accetti questa proposta.
Lo abbiamo sostenuto più volte, ma ahimè inascoltati: le amministrazioni guidate dal Pd in questi anni hanno abusato dello strumento della finanza di progetto vista come la panacea per i bilanci, senza avere però gli strumenti e le competenze per tutelare se stessa e i cittadini, e ora ne paghiamo le amarissime conseguenze.
Ovviamente l’amministrazione comunale, intenta a mettere in scena la discussione e l’approvazione di un bilancio di carta e del tutto inattendibile, si è ben guardata di informare il consiglio comunale e la città di queste gravi perdite che dovremo affrontare, e che solo grazie al nostro lavoro di controllo stanno emergendo.
Una città in comune
Rifondazione Comunista

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