Nel “domani diverso” che vogliamo costruire per la nostra Pisa, la pari dignità sociale delle persone LGBTQIA+ e il superamento delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere costituiscono degli impegni per noi fondamentali. Non ci può essere una città vivibile, accogliente, sicura, giusta se l’amministrazione non assume la piena garanzia dei diritti di tutte e tutti come propria bussola, riservando particolare attenzione a quelle comunità che, come la comunità LGBTQIA+, non sono ancora pienamente riconosciute all’interno della cittadinanza e vivono quotidianamente situazioni di esclusione, quando non di violenza.
L’amministrazione comunale uscente ha assunto un atteggiamento di totale chiusura, pesantemente discriminatorio, rispetto ai bisogni e alle rivendicazioni delle persone LGBTQIA+. Pensiamo alla decisione di far uscire il Comune di Pisa dalla Rete Ready, impegnata a sviluppare politiche di contrasto ai pregiudizi e alle discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, o la decisione di non far partecipare le scuole del territorio ai progetti regionali per la prevenzione e il contrasto delle violenze di genere.
In un momento in cui il governo nazionale attacca l’esistenza stessa delle famiglie omogenitoriali e vuole negare i diritti dei figli e delle figlie di coppie omosessuali, anche per distrarre l’opinione pubblica dalle proprie politiche fortemente antisociali, a partire dalla cancellazione del reddito di cittadinanza e delle politiche di sostegno al diritto alla casa, è necessario che i Comuni diventino dei luoghi di resistenza e di costruzione di una società alternativa. Per questo serve un dialogo costante e paritario con le associazioni, i movimenti, le reti che, da molti anni, portano avanti progetti educativi e sociali per il riconoscimento pieno dei diritti delle persone LGBTQIA+: si tratta di un patrimonio di lotte, pratiche e proposte operative che va riconosciuto e valorizzato.
La questione dei diritti, però, non può e deve essere separata dall’insieme delle politiche pubbliche: deve diventare una dimensione trasversale a tutti i servizi e gli ambiti dell’azione istituzionale, a partire dal sistema socio-sanitario, dall’istruzione, dal lavoro, dall’accesso all’alloggio, dal contrasto delle disuguaglianze, delle povertà e delle marginalità. Diritti civili e sociali devono integrarsi e completarsi a vicenda, per consentire a tutte e tutti di essere liberi dalla paura e dal rischio di esclusione, pienamente padroni e padrone delle proprie vite.
Nel nostro progetto politico immaginiamo il Comune innanzitutto come uno snodo, un collegamento tra progettualità e soggetti già attivi o da attivare sul tema del contrasto alle discriminazioni, ma anche un soggetto promotore di nuovi percorsi e in grado di coordinarli in una visione integrata e di lungo termine. Al tempo stesso, siamo consapevoli della necessità di impegnarsi in azioni e processi politici che vadano oltre la scala locale, portando avanti riflessioni e rivendicazioni anche a livello regionale e nazionale.
Nello specifico, tra le nostre priorità di intervento, ci sono: l’adesione alla rete Ready; la formazione del personale comunale in materia di diritti e non discriminazione delle persone LGBTQIA+; la promozione di progetti di educazione alle differenze nelle scuole di ogni ordine e grado e di formazione per famiglie e figure educative, al fine di prevenire fenomeni di discriminazione e di violenza omo-lesbo-bi-transfobiche; l’introduzione di carriere alias nell’ambito dei servizi pubblici gestiti dal Comune, in modo da contribuire a garantire alle persone trans il riconoscimento della propria identità; l’organizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione sui temi dell’identità e della salute sessuale; la creazione di una rete solida di servizi in rete di supporto, ascolto e accoglienza per le persone che subiscono discriminazioni in vari ambiti, dal lavoro all’accesso ai servizi; la registrazione dei figli e delle figlie di coppie omogenitoriali.
Arianna De Conno e Claudio Tongiorgi, Una città in Comune
Federico Oliveri, Unione Popolare