Pisa Crea: su cultura e turismo nessuna idea della Giunta Conti. Ennesima controproducente esternalizzazione

Il sindaco Conti ha annunciato la creazione di una società municipalizzata, l’ennesima, con compiti di “governance per valorizzare, sviluppare e promuovere eventi culturali di richiamo nazionale e internazionale”. Tale società ha già un nome, Pisa Crea, ma nessuna linea programmatica né organizzativa: è una scatola vuota, da finanziare con denari pubblici e con i proventi della tassa di soggiorno, che è stata illustrata con estrema vaghezza nel documento che elenca le linee strategiche di mandato.

A nostra esplicita richiesta di fornire ulteriori dettagli su questa operazione è stato risposto che al momento non esiste alcuna documentazione. Se un progetto, dunque, ancora non c’è, una cosa è però ben evidente: la giunta Conti intende esternalizzare le funzioni che sono proprie degli assessorati alla cultura e al turismo, ammettendo in questo modo anche che questi non sono assolutamente in grado di dettare una linea di governo efficace.

Si persevera quindi in questa politica che attraverso le esternalizzazioni/privatizzazioni ha smantellato e snaturato la funzione dell’istituzione Comune, che, ripetiamolo, è tale se è al servizio della cittadinanza.

I fatti dimostrano come le esternalizzazioni avvenute (vedi mobilità, servizi educativi…) hanno prodotto peggioramento e riduzione dei servizi, e, aumento dei costi.

La Giunta esternalizza anche la cultura (!) dimostrando ancora una volta di non dare alcuna centralità a questo settore, di non avere consapevolezza del significato e del valore di questa parola ridotta a marketing, a “volano di crescita”.

E’ una scelta che inoltre si ripercuote sui dipendenti vanificando un patrimonio di competenze e professionalità che si è costituito nel corso degli anni, scegliendo invece di spendere ulteriori risorse pubblici per rimediare alla totale mancanza di idee, unita a una grave incapacità organizzativa e gestionale che danneggia l’intera comunità.

Con questa logica cosa rimarrà in Comune ai cittadini e alle cittadine?

Da parte nostra ci opporremmo a questa scelta e rilanceremo le proposte con cui ci siamo candidati alle elezioni partendo dall’idea che mettere la cultura al centro delle politiche dell’amministrazione comunale significa attivare una molteplicità di interazioni, connessioni e pratiche che tiene conto dell’eterogeneità di istanze e bisogni su scala intergenerazionale, geografica, economica, sociale. Significa valorizzare le professioniste e i professionisti che lavorano a molteplici livelli nella creazione e promozione della cultura, abbandonare un’idea di centro e periferia e costruire dei ponti tra le istituzioni che pertengono alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali e le molteplici energie civiche che animano il territorio per costruire un ecosistema culturale diffuso e accessibile.

Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune- Unione Popolare

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