Il 31 dicembre, secondo quanto annunciato dalla stampa, chiuderà la Biblioteca provinciale a seguito del riordino delle province. Il Centro polifunzionale doveva essere la nuova sede della Biblioteca: costruito con fondi Piuss (8 milioni di euro) e quindi “destinato ad avere funzioni interculturali e di confronto”, avrebbe dovuto accogliere anche altre biblioteche cittadine in cerca di nuova sede (Biblioteca Serantini, Casa della donna, Centro Nord-Sud).
Invece l’amministrazione non si è mai pronunciata definitivamente sulla destinazione dell’edificio, mentre una ridda di voci incontrollabili ne ipotizza addirittura l’uso a scopo di lucro (la cosiddetta valorizzazione).
Per questa amministrazione, il cui sindaco è anche presidente della provincia, una biblioteca aperta nel quartiere più grande e meno attrezzato di spazi sociali non costituisce un valore. Essere da anni luogo di ritrovo di utenti di generazioni diverse e di norma meno favoriti sul piano economico non rappresenta “valorizzazione” della cittadinanza.
Noi siamo convinti altresì che questo sia un servizio fondamentale e prioritario. Perciò chiediamo che vengano rispettati gli impegni a suo tempo assunti.
E’ intenzione del coordinamento costituire un osservatorio sulle biblioteche cittadine, affinché Pisa non disperda una ricchezza (Biblioteca Universitaria e Domus Mazziniana solo per ricordare due eccellenze da tempo indisponibili) che l’aveva collocata fino a pochi anni fa tra le capitali della cultura.
Coordinamento Lettori delle Biblioteche e degli Archivi Pisani