Pisa, ormai sede fissa degli integralisti cattolici

Oltre ad essere ormai governata dalla destra a dominio leghista, con i suoi immancabili atteggiamenti antidemocratici, violenti e discriminatori, Pisa, a quanto pare, sta diventando anche la ‘culla’ dell’integralismo cattolico, nel suo aspetto più marcatamente misogino.

L’insistenza su crocifissi e presepi, in vista dell’approssimarsi del Natale, già aveva fatto presagire tendenze oscurantiste, assai lontane dal principio di laicità che dovrebbe condurre uno Stato democratico. Tuttavia, nelle ultimi tempi, si deve purtroppo constatare che sull’argomento si sono fatti notevoli passi in avanti o, più precisamente, indietro, coinvolgendo quella che per coloro che ci governano a livello nazionale e locale è la struttura sociale principale, ossia la famiglia (quella tradizionalissima), e ovviamente il ruolo della donna in tale struttura.

Sabato 23 febbraio abbiamo già avuto il dispiacere di ospitare il Ministro della Famiglia e della Disabilità Fontana, noto per le sue posizioni a dir poco oscurantiste su aborto e unioni civili. Il ministro, che è arrivato a destinazione, in mezzo al dispiego di forze di sicurezza che hanno letteralmente bloccato la città, è stato accolto dall’immancabile On. Ziello che ha sottolineato, semmai ce ne fosse bisogno, che: “Pisa sta diventando un modello di Governo per la Lega a livello nazionale ed è perciò evidente che l’attenzione dei rappresentanti politici che occupano cariche ministeriali sia focalizzata su questa città e la visita del Ministro Fontana è volta a fare il punto della situazione sulle problematiche principali che attanagliano la città”. Francamente, quali fossero le così importanti problematiche della nostra città da sottoporre al ministro non ci era chiaro, ma forse qualche idea ci sta venendo.

Già, perché sabato 9 marzo, solo all’indomani della giornata di sciopero per le donne, che verrà celebrata con manifestazioni in tutta Italia, si terrà a Pisa un convegno dall’inequivocabile titolo: “Le vere emergenze. Famiglia liquida e culle vuote”. Il convegno, a cui il Comune di Pisa ha pensato bene di dare il proprio patrocinio, tanto per farci ulteriormente sprofondare nel Medioevo, avrà come relatori, Massimo Gandolfini, uno dei più strenui sostenitori dell’inesistente teoria del gender, nonché leader del Family Day, e, fatto gravissimo, due esponenti del mondo della cultura pisana.

E’ evidente che l’intento della maggioranza che amministra la città è quello di proporre, anche e soprattutto come modello culturale, una società in cui la donna torni a rivestire il ruolo di fattrice e di angelo del focolare, contrapponendola a quella attuale, dove le donne cercano, e ancora oggi con troppa fatica a volte trovano, una loro autonomia economica, intellettuale, emotiva, che prescinde dalla maternità e dagli uomini. E di proporlo addirittura come emergenza, l’ennesima inventata di sana pianta a soli scopi propagandistici.

Troppi sono ormai gli esempi di questa deriva e tra questi primeggia senza dubbio il decreto a prima firma del senatore Pillon, un disegno di legge che, sotto il mistificante intento di voler meglio regolare l’istituto della separazione tra coniugi, attacca in realtà il diritto al divorzio, col preciso obiettivo di impedire alle donne di scegliere in autonomia con chi dividere la propria vita e con chi non. La proposta Pillon, di recente arrivata nell’Aula del Senato, sarà al centro del Congresso Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Verona a fine marzo, congresso in preparazione del quale viene organizzata anche la suddetta iniziativa.

Stante queste premesse, che non fanno presagire nulla di buono in merito ai requisiti minimi del convivere civile, come coalizione chiediamo dunque fermamente che il Comune di Pisa tolga il patrocinio a questo Medioevo.

Pisa ha salde tradizioni di diritti, di laicità, di femminismo.

Diritti in comune (Una città in comune, Rifondazione comunista, Pisa Possibile)

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