A partire dalla presenza dell’aeroporto militare e di Camp Darby, Pisa è divenuta un crocevia dei conflitti globali e internazionali ed ha attratto, negli anni, investimenti che alimentano un’economia di guerra. La scelta di Pisa come sede del comando delle forze speciali dell’esercito (COMFOSE) e l’inaugurazione a Ospedaletto di un nuovo stabilimento della Leonardo Spa, leader mondiale dell’industria bellica, sono gli esempi più lampanti.
Per queste ragioni lo scorso anno il Governo Draghi ha previsto nella nostra città la realizzazione di una nuova Base militare per l’insediamento del reggimento Tuscania e del Gruppo di Intervento Speciale dei carabinieri. Una colata di cemento nel Parco naturale di San Rossore finanziata con le risorse del Fondo di sviluppo e coesione sociale: un abominio che abbiamo scoperto un anno fa, denunciato pubblicamente e contrastato senza se e senza ma in ogni sua declinazione.
È necessaria una netta inversione di tendenza che porti ad una demilitarizzazione del Comune di Pisa e uno sviluppo diverso per la nostra città fondato su un’economia di Pace. La nostra amministrazione si impegnerà da subito affinché i decreti ministeriali per la nuova base siano ritirati aprendo un tavolo con il Governo affinché i 190 milioni di euro stanziati siano destinati per il nostro territorio per rispondere alle priorità sociali e ambientali
Lavoreremo per attrarre fondi per promuovere la ricerca in scienze per la pace: cooperazione internazionale e trasformazione dei conflitti, invece che per lo sviluppo di droni ad uso militare. Fondi per la mobilità sostenibile invece che per raddoppio a fini militari del Canale dei Navicelli per facilitare la movimentazione di materiale bellico. Fondi per la tutela, la gestione e la promozione del Parco Naturale invece che per un nuovo tronco ferroviario che ha visto devastare l’area con l’abbattimento di centinaia di alberi.
In tema di sicurezza chiederemo urgentemente un piano di prevenzione ed evacuazione della popolazione in caso di incidente riguardante il materiale bellico presente nella base di Camp Darby e dichiareremo l’assoluta indisponibilità all’uso di qualsiasi infrastruttura e rete viaria del territorio comunale al transito di armi.
La Pisa che immaginiamo e vogliamo è un laboratorio di pace, che promuova pratiche di risoluzione e mediazione dei conflitti non violenti, invece di essere il centro di addestramento e invio di polizie militari e repressive all’estero. Una pratica di relazione che incominci anche col disarmare il corpo di polizia municipale e formare il personale alla gestione creativa e nonviolenta delle situazioni di tensione e concluda con una promozione della cultura di pace, nel pieno rispetto dell’autonomia popoli e nella tutela dei diritti umani. Una Pisa dove la solidarietà è pratica quotidiana.
Pisa, 27 Aprile 2023
Bianca Farsetti – candidata al Consiglio Comunale per Una città in comune
Fausto Pascali – candidato al Consiglio Comunale per Una città in comune