Pisa, un volantino tinti islamico scuote la vigilia del ballottaggio

venerdì
22 giugno 2018
Testata:
CORRIERE FIORENTINO
Pagina:
2

Primo piano. Politica e integrazione

La mossa dei no moschea per il cenlrodesira, che si dissocia. Il Pd- la Lega is liga all’odio razziale

PISA Un volantino anti moschea e anti Islam agita il rush finale della campagna elettorale. Lo hanno trovato diversi pisani nella cassetta della posta e sul web è diventato virale. «Sarà questo il futuro di Pisa?», si legge sopra una foto che ritrae una donna che indossa un burqa e con in braccio un neonato. Sotto compare la scritta «decidi tu» e un’esortazione a votare Michele Conti, il candidato sindaco del centrodestra: sotto il suo nome si legge «no alla costruzione della moschea» come punto programmatico, mentre sotto quello del candidato sindaco di centrosinistra Andrea Serfogli è «costruzione immediata» del luogo di culto. Il volantino ha scatenato subito grandi polemiche, con il centrodestra che si è dissociato e il sindaco uscente Marco Filippeschi che invece è andato all’attacco: «Pisa è una città che può accettare questi livelli? Non credo proprio». «E vergognoso, non si ha nemmeno il rispetto dei diritti costituzionali, come la libertà di culto. Ci sono post di candidati della Lega in cui si legge che bisognerebbe usare il lanciafiamme contro i rom. Fatti gravissimi che istigano all’odio razziale», attacca Serfogli. «Gira per le vie di Pisa una macchina che dice “vota Conti” e anche che domenica ci sarà “il referendum day sulla moschea”. E una vergogna, come vergognoso è l’ultimo volantino della destra pisana», commenta Dario Danti, candidato in consiglio comunale a sostegno di Andrea Serfogli (Pd e liste civiche). Il manifesto compare sulla pagina Facebook del comitato «Il popolo decide», promotore del referendum contro la costruzione della moschea, iniziativa bocciata dal comitato dei garanti del Comune perché «anticostituzionale». Il luogo di culto islamico dovrebbe sorgere nel quartiere di Porta a Lucca, dove la comunità islamica pisana ha acquistato un terreno di circa 4.000 metri quadrati. Il progetto inizialmente prevedeva la costruzione di un minareto alto 25 metri, ma poi è stato ridimensionato: secondo il piano già approvato dal Comune, l’edificio religioso avrebbe una superficie di 1000 metri quadrati, oltre a uno spazio esterno per attività ricreative. Insieme al discusso volantino è allegato l’appello del comitato, a firma del presidente Magda Menchini, che si rivolge a chi si è astenuto al primo turno. «È in gioco il vostro presente e il futuro dei vostri figli e nipoti. Fate diventare il giorno del ballottaggio la festa della libertà». La Lega prende le distanze, con il deputato Edoardo Ziello che dice: «Con noi il volantino non c’entra nulla. Condivido la battaglia ma non il metodo». Ma tra i candidati consiglieri comunali del Carroccio c’è proprio un portavoce del comitato, Manuel Laurora. Anche Fratelli d’Italia-Noi Adesso Pisa etichetta il volantino come «il gesto di un mitomane», una stupidata pazzesca, un assist alla sinistra», dice Maurizio Nerini, consigliere comunale uscente Fdi. Eppure la battaglia contro la costruzione della moschea è trasversale al centrodestra, esclusa Forza Italia che sul tema ha invece avuto sempre una posizione moderata rispetto agli alleati. La Lega ha più volte annunciato durante la campagna elettorale che, in caso di vittoria di Conti, sarà varata una variante urbanistica per impedire la realizzazione del progetto. «Il volantino per il quale la sinistra isterica e in affanno si indigna non è riconducibile ad una iniziativa ufficiale da me approvata, né promossa dal mio comitato elettorale. Mi dissocio dunque da questa iniziativa dice a gran voce il candidato sindaco del centrodestra L’immagine in esso contenuta è violenta e mortificante ma forse potrebbe dare a tutti l’opportunità per affrontare una questione di civiltà che sta diventando un’emergenza anche nell’Occidente libero e democratico: la condizione della donna nel mondo e nella cultura islamica i cui frutti violenti ed umilianti cominciano a vedersi anche accanto a noi». Secondo Conti «coloro che si scandalizzano di fronte a quella immagine, che io non condivido e dalla quale mi dissocio, dovrebbero riflettere sugli aspetti deteriori e inaccettabili di quella cultura che loro stessi difendono e accolgono. Non potremo continuare ancora per molto a far finta di non vedere che esiste una cosiddetta cultura che vuole la donna sottomessa, che la considera un essere inferiore e ne violenta quotidianamente dignità e libertà di espressione».

Sharon Braithwaite

Condividi questo articolo

Lascia un commento