«Pisamover, rischiamo che l’Ue ci richieda 21 milioni»

martedì
8 maggio 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
1-II

II sindaco: la Regione intervenga prima che venga ritirato
il contributo. Spero in un accordo, ma si rispetti l’ordinanza

Un “forum” nella nostra redazione con Marco Filippeschi, l’avvocato T no, Cerri e Fiorindi della Pisamo

di Francesco Loi

PISA

«Chiunque sarà sindaco avrà una Spada di Damocle sulla testa, ovvero i controlli della commissione europea sul funzionamento del People Mover. Qui si rischia di veder ritirare il finanziamento da 21 milioni di euro. E la Regione ha responsabilità che arrivano prima del Comune di Pisa». La “guerra dei bus” apre scenari rimasti finora sopiti del capitolo Pisamover. E rivela cosa ci sia davvero in ballo in questa vicenda che mette gli enti in contrapposizione anzitutto con Toscana Aeroporti. Un muro contro muro che inficia i rapporti e minaccia di penalizzare i piani di sviluppo del Galilei, mentre, a non più di 90 km di distanza, Firenze continua nel suo iter per il potenziamento del Vespucci.

“Forum” nella redazione pisana del Tirreno con protagonisti il sindaco Marco Filippeschi, l’avvocato Giuseppe Toscano, l’amministratore unico di Pisamo Fabrizio Cerri e il direttore generale Alessandro Fiorindi. «Spero che un accordo si possa trovare già da domani, sarei il più contento di tutti», premette Filippeschi. Ma capire su quali basi sia possibile rimettere i litiganti attorno allo stesso tavolo non è così semplice. Toscano invece, lasciando da parte ogni diplomazia, sa bene chi chiamare in causa. «La Regione – interviene l’avvocato -. Si, la Regione. L’ordinanza doveva farla lei, che ha concesso i contributi comunitari, altro che il Comune. Ora deve rompere gli indugi, convocare le parti che hanno firmato l’accordo di programma del 2011 (compresa la società dell’aeroporto) e farsi sentire decisamente. Quell’accordo è un vero contratto con l’Europa che, per puntando alla mitigazione dell’impatto ambientale dei mezzi su gomma nel quartiere, ha concesso ben 21 milioni di euro». Su un progetto, aggiunge Cerri alzando il tono della voce, «voluto anzitutto dall’allora Sat, oggi Toscana Aeroporti, che ha fatto il progetto e dialogato con l’Europa».

La vicenda in poche parole: il People Mover deve funzionare e non vedere i bilanci crollare. In realtà il piano economico finanziario sarebbe già rispettato dopo un solo anno di esercizio, ma mancano all’appello gli incassi legati ai passeggeri dei bus privati che collegano Pisa con Firenze. Quelli che finora lasciavano gli utenti davanti al terminal e che ora, secondo l’ordinanza della discordia in vigore dallo scorso 19 aprile, dovrebbero sostare dentro i parcheggi della Pisamover Spa (utilizzando così la navetta). «L’ordinanza – riprende Filippeschi – è un atto della disperazione. Non ci si doveva arrivare. Il progetto è stato voluto da loro, ma poi Toscana Aeroporti ha deviato da un percorso fin lì splendido di collaborazione privilegiando la rendita di posizione», in pratica l’accordo con le società dei bus che spartiscono i loro introiti proprio con Toscana Aeroporti. Il sindaco traduce la critica rivolta da Toscano alla Regione convocando per venerdì 11 il collegio di vigilanza del People Mover. Sperando sia l’occasione per favorire la riapertura dei negoziati. «Siamo pronti a discutere di tutto, a chiedere alla Regione di sostenere costi per modificare la tecnologia del People Mover e diminuire così i disagi degli utenti dei bus alla stazione intermedia. Ma non si possono fare dichiarazioni, come sto leggendo, che esaltano l’inosservanza dell’ordinanza in uno stato di diritto com’è il nostro. C’è un contratto con l’Europa, siamo stati costretti ad intervenire. Oppure dovrei far pagare ai cittadini questo travisamento dell’accordo del 2011 da tutti sottoscritto? Dovrei accettare che tutto venga scaricato sul pubblico? Non ci sto», ribadisce.

In questi giorni alcuni bus sono comunque arrivati di fronte al terminal del Galilei come prima, senza essere fermati ai blocchi della polizia municipale. «Stiamo adottando un mix di multe e di respingimenti», è la posizione di Palazzo Gambacorti. La guerra dei bus intanto proseguirà nelle aule dei tribunali. Il Tar a giugno (il 18) si pronuncerà sul merito della richiesta di sospensiva dell’ordinanza presentata da ToscanaAeroporti edAutostradale, una delle società dei bus. «In ogni caso – commenta Toscano – il pronunciamento non risolverà il problema. Magari costringerà il prossimo sindaco a rafforzare i termini dell’ordinanza».

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