La mega area residenziale prevista per il Porto di Marina di Pisa è un’operazione puramente speculativa, tutta interna ad un modello economico insostenibile, contro cui ci battiamo da più di 20 anni.
E’ doveroso ricordare, infatti, che l’operazione del Porto di Marina, frutto del sistema di relazioni fra le amministrazioni comunali degli ultimi 20 anni e pochi imprenditori, basava la sua presunta redditività sulla realizzazione di oltre 150 mila metri cubi di edificato in aree anche pubbliche, volumi che già allora risultavano chiaramente sovradimensionati per una città come Pisa. Se venti anni fa questa colata di cemento era insostenibile, oggi è assolutamente ingiustificabile di fronte alla crisi economica e ambientale e alla necessità di favorire modelli di turismo che rispettino il territorio.
A questo progetto ci siamo opposti sin dall’inizio insieme al Comitato per la salvaguardia di Boccadarno e alle associazioni ambientaliste; opposizione che si concluse con la sentenza definitiva del Consiglio di Stato che a tutt’oggi stabilisce l’illegittimità di questa operazione immobiliare.
Operazione che non porterà benefici alla nostra collettività, anzi la città ha pagato e continuerà a pagare un prezzo molto alto per operazioni speculative come questa che inducono danni ambientali irreversibili. I terribili eventi climatici che nei mesi scorsi hanno flagellato il nostro territorio, colpendo in modo mai visto prima Marina di Pisa, sembra che non abbiano insegnato nulla o forse si ignorano volutamente in nome del profitto e degli interessi privati.
Colpisce che, quando Marina di Pisa è stata invasa dall’acqua del mare che entrava nelle strade e nelle case, tra le aree allagate c’erano proprio quelle su cui si intendono costruire decine e decine di nuove abitazioni. Dopo quello che è accaduto è impossibile pensare di proseguire con un progetto basato su studi e valutazioni ambientali risalenti ad anni e anni fa.
Abbiamo chiesto che, prima che si approvasse la delibera, venissero auditi in Prima commissione consiliare permanente i soggetti che hanno redatto le valutazioni VAS, VIA e VINCA proprio perché questi documenti, fondativi della realizzabilità del progetto, si fondano su analisi e studi di diversi anni fa, mentre i piani sovraordinati di Autorità di Bacino e Genio Civile, relativi al rischio geologico ed idraulico, sono stati nel frattempo aggiornati, anche per tenere conto dei gravi fenomeni atmosferici, frutto del cambiamento climatico, che hanno colpito soprattutto il litorale nell’ultimo periodo mutando lo scenario in cui si prevede di fare l’intervento. Non è un caso che attualmente è in corso su tutto il territorio comunale, compreso il litorale, la redazione di studi idraulici aggiornati.
La maggioranza ha bocciato la nostra richiesta, assumendosi così una responsabilità pesantissima. Continuare ad insistere con progetti che già venti fa anni fa erano insostenibili e che oggi sono fuori dal tempo e dalla storia è sempre più grave e contro di essi continueremo a batterci anche lunedì in consiglio comunale.
Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare