La povertà educativa è una delle vere emergenze sociali nella nostra città, che però è completamente ignorata dalla Giunta Conti che non adotta al riguardo alcuna politica per contrastarla e non stanzia alcuna risorsa.
È questo quanto abbiamo fatto emergere con forza in occasione della discussione del bilancio preventivo presentando al riguardo un ordine del giorno specifico.
Nel sedicesimo Rapporto Caritas 2023, “Povertà plurali” viene, infatti, messo in evidenza come la povertà nel periodo successivo a quello della pandemia non è diminuita ma è divenuta cronica. E se si vanno ad analizzare i dati nel dettaglio emerge come delle 1.958 persone complessivamente sostenute dalla Cittadella della Solidarietà, più di un terzo (35,5%) hanno meno di 18 anni: ovvero 695 minorenni, il 51% in più rispetto ai 461 del 2019.
Si tratta, quindi, di un fenomeno sempre più in aumento, ma che chi governa fa finta che non esista, tanto che in occasione della presentazione di “Povertà Plurali”, lo stesso Arcivescovo ha puntato il dito sull’abbandono scolastico in preoccupante crescita, soprattutto rispetto alla scuola dell’obbligo, auspicando che si adottino politiche attive contro la povertà e non solo misure di facciata, affinchè la povertà smetta di diventare una ineluttabile caratteristica ereditaria.
Dei dati che descrivono l’aumento delle disuguaglianze, quelli relativi all’infanzia sono quelli più drammatici ed allarmanti: la povertà minorile in Italia è quadruplicata a partire dalla crisi globale del 2007/2008 arrivando a colpire il 14,7 % dei bambini e delle bambine, un minorenne su 7. Secondo i dati Caritas Toscana, 1 studente su 10 abbandona la scuola prima di finire le superiori e il 17,9% dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni non studia, non si sta formando e non lavora.
Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno bocciato dalla maggioranza, nel quale chiedevamo alla amministrazione comunale di redigere entro il 30 settembre del 2024, un Piano Educativo di Zona Straordinario di contrasto alla povertà minorile per la tutela del diritto all’educazione e all’istruzione per l’Infanzia e l’adolescenza, integrando interventi dei settori dell’istruzione, dell’educazione, della cultura, della mobilità, dell’urbanistica, del patrimonio e delle politiche sociali.
Uno strumento per noi necessario che comprendesse:
1) La mappatura delle aree a maggiore rischio di povertà educativa e l’elaborazione di piani strategici territoriali di intervento sulla base di indicatori comuni, che rilevino per ogni area lo stato delle scuole, le caratteristiche socio-economiche e l’offerta di servizi educativi e culturali extrascolastici del territorio;
2) Un patto Educativo di comunità tra istituzioni scolastiche, enti locali, servizi e terzo settore nel quale siano definite risorse, obiettivi, azioni per rilevare precocemente le situazioni di vulnerabilità e intervenire con una presa in carico integrata delle famiglie a rischio, con una particolare attenzione alla continuità educativa tra scuola ed extrascuola;
3) Centri Infanzia Adolescenza e Famiglia nelle aree a maggior rischio che siano un reale punto di riferimento per bambini, adolescenti e famiglie, e che prevedano servizi di sostegno scolastico ed extrascolastico con la creazione di reti scuola/famiglia/educatori;
4) il ripristino della rete di ludoteche ubicandole prioritariamente nei quartieri più svantaggiati per assicurare il diritto al gioco, esigenza primaria di sviluppo di ogni bambino e bambina;
5) l’apertura dei locali scolastici anche in orario pomeridiano per permettere a tutti e tutte di avere uno spazio adeguato e collettivo di incontro per le famiglie, di studio e di attività di socializzazione extrascolastica;
6) un Fondo straordinario destinato, oltre che al sostegno mirato per l’acquisto di materiali scolastici e libri di testo, al contrasto della dispersione scolastica, per contribuire alle occasioni di socializzazione organizzate dalle scuole, per sostenere interessi sportivi e culturali nelle attività dell’extrascuola;
7) Misure di facilitazione dell’accesso a scuola, a partire dal trasporto scolastico dalle zone più svantaggiate, come il Campo di Coltano;
8) un pacchetto di misure di supporto destinato a sostenere ragazzi e ragazze a rischio di esclusione, che riescono a raggiungere i più alti gradi di istruzione, con facilitazioni economiche, sostegno didattico, relazionale o logistico, ove necessario, con particolare attenzione alle fasce deboli;
9) il potenziamento dei Campi solari nel periodo estivo, per offrire l’opportunità a bambini e adolescenti di fare esperienze di gioco e apprendimento all’aria aperta, in un contesto di educazione non formale.
Ciccio Auletta- consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune- Unione Popolare