Oggi abbiamo partecipato al presidio indetto dall’Unità migranti sotto la prefettura in solidarietà al suo presidente Ibrahima Dieng nostro amico e compagno, vittima di un’aggressione di matrice razzista. Una piazza in cui le molte componenti dell’associazione hanno portato temi politici fondamentali. Le molte forme in cui la violenza razzista si manifesta, e le molte forme che la resistenza a questa violenza sistemica può assumere. Il tema dell’identità e del sentirsi parte di una comunità che non può più essere spazio di discriminazioni. Il tema del lavoro, della cittadinanza, della necessità di spazi di rappresentanza negli organi istituzionali, innanzitutto a livello locale. Il tema dell’esperienza e delle rivendicazioni delle cosiddette “seconde generazioni”, italiani e italiane spesso trattate da cittadini e cittadine di serie B, a partire dalla necessità del continuo rinnovo del permesso di soggiorno e dal lungo e difficile percorso per ottenere il riconoscimento formale di una cittadinanza che, di fatto, già hanno, l’esperienza del razzismo che, come le loro famiglie e le “prime generazioni”, continuano a subire.
Dopo la nostra partecipazione a questa piazza, rinnoviamo il nostro impegno politico fuori e dentro il Consiglio comunale per il superamento di ogni forma di violenza sistemica, inclusa quella del razzismo e delle molte forme in cui si manifesta