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31 30 Sport popolare La città che vogliamo: • Un nuovo Regolamento per gli spazi sportivi e uno ad hoc per la Consulta dello Sport • Creazione di spazi attrezzati per attività sportive in ogni quartiere • Accessibilità a tutti gli spazi sportivi in città • Realizzazione di nuove strutture sportive, gestione e manutenzione delle strutture sportive comunali già esistenti interamente in mano al Comune, assicurando trattamento equo e sostegno a tutte le società sportive del territorio • Potenziamento delle strutture sportive esistenti e imposizione di tutti i tariffari per l’accesso in base al reddito • Affidamento in autogestione di area sportive abbandonate, recupero e trasformazione di immobili inutilizzati attraverso un piano partecipato • Riconoscimento e valorizzazione del progetto della Nuova Periferia Polivalente • Promozione dell’attività motoria diffusa per tutte le fasce d’età con specifiche attenzioni a portator3 di disabilità e anzian3 • Creazione di un gruppo di istruttor3 sportiv3 di quartiere a disposizione per permettere alle persone di praticare lo sport liberamente nelle strutture Una città femminista La città che vogliamo: • Potenziamento dei finanziamenti al Centro Antiviolenza • Valorizzazione delle realtà associative formali e informali che danno forza alla voce delle donne, facendo propria la piattaforma programmatica di Non una Di Meno • Potenziamento dei Consultori, rendendoli un servizio di comunità e non solo poliambulatori, accessibili per tutt3 per la promozione della salute e del benessere con una particolare attenzione all3 adolescent3 • Riorganizzazione del Consiglio Cittadino Pari Opportunità come luogo di partecipazione reale delle donne e definizione di un piano contro le disuguaglianze di genere, a partire dalla individuazione di azioni concrete per la conciliazione vita/lavoro • Tavolo interistituzionale contro la violenza di genere, per garantire l’autonomia delle donne vittime di maltrattamento attraverso il lavoro e l’inserimento abitativo, per promuovere la formazione continua e la sensibilizzazione, per contrastare il ricorso a teorie infondate come la PAS ed evitare il rischio di rivittimizzare le donne che denunciano

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