PUMS: una città a misura di parcheggio, tra cementificazione e inquinamento

Una città a misura di parcheggio, in cui a dettare le regole sono cemento e auto privata. Sono questi i pilastri del Piano Urbano della Mobilità INsostenibile redatto dalla giunta Conti che arriverà martedì prossimo in Consiglio comunale, dopo che la destra non ha costruito nessun reale percorso di partecipazione, ha rifiutato la totalità delle osservazioni presentate e concede solo due-tre giorni per presentare emendamenti.

Di fronte a cambiamenti climatici epocali, ad una pandemia che ha messo in evidenza l’insostenibilità del modello di sviluppo realizzato nelle città in questi decenni, la giunta leghista avanza quello che di fatto è un progetto prima di realizzare seri studi preliminari e senza rispettare né la lettera né lo spirito della normativa e delle linee guida nazionali ed europee in materia.

Questo, andando avanti nell’improvvisazione e sulla base di visioni inaccettabili della città: in una settimana è stata proposta e ritirata una rilevantissima modifica di viabilità su via Cattaneo, è di ora un’ordinanza che chiude l’area di via Santa Maria – Piazza dei Miracoli – Piazza Arcivescovado alle bici, nel nome di una fruizione turistica che passa sulla testa di chi abita a Pisa.

In una città che si colloca in un’area dove il consumo di suolo corre a ritmi alti (più di 17.000 ettari erosi tra città e provincia nel 2019 secondo il rapporto ISPRA), e che offre solo 27 metri quadri di verde per abitante (rapporto ecosistema urbano 2020 Legambiente), si è pensato bene di pianificare la realizzazione di quasi 3.000 nuovi posti auto a fronte dei 9.000 esistenti (dati PISAMO, escluso il litorale). La maggior parte di questi nuovi parcheggi andranno ad occupare aree attualmente verdi, per un’area equivalente a 10 campi di calcio, e una volta e mezza la superficie prevista per il parco di Cisanello.

A questo si aggiungono la cementificazione e il traffico determinati da una grande opera superata ed insostenibile come la Tangenziale Nord-Est. Mentre non c’è nulla che renda davvero il Trasporto Pubblico Locale preferibile all’auto (a partire dai tempi di spostamento ancora troppo lunghi) e gli interventi previsti per la mobilità ciclabile sono insufficienti.

Insomma, siamo in completa controtendenza: mentre città ben più grandi di Pisa riducono i posti auto per incentivare una mobilità meno impattante sull’ambiente, da noi si decide di “risolvere” il problema dei carichi di traffico cancellando aree verdi per fare posto a nuovi parcheggi, e quindi attirando nuovo traffico e inquinamento verso la città.

Per questo, dopo ben 16 osservazioni, presenteremo in aula una serie di emendamenti. Il nostro obiettivo è tagliare le previsioni della Tangenziale Nord-Est e dei nuovi parcheggi, e rendere meno impattanti quelli esistenti. Inoltre, proporre una mobilità alternativa, a partire dalla necessità di effettuare un’analisi davvero completa delle esigenze di mobilità e degli ostacoli da superare per incentivare l’uso di mezzi alternativi all’auto e per tutelare le utenze deboli: non solo persone con disabilità, ma anche genitori con figli e figlie piccoli/e, i ragazzi e le ragazze più giovani, gli anziani e le anziane, o anche solo chi preferirebbe muoversi a piedi.

Martedì daremo quindi battaglia in aula per rilanciare un vero Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, innovativo e in grado di superare la logica antiquata e devastante di questa amministrazione.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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