Qualità dell’aria: le politiche retrograde della giunta pisana ci condannano a una città inquinata

Come ogni anno Legambiente con il rapporto Ecosistema Urbano ci fornisce un quadro complesso della situazione ambientale dei comuni capoluogo di Provincia: non si tratta di mere pagelle o classifiche, ma di un insieme di indicatori che ci devono aiutare nello scegliere le migliori politiche per le città, per garantire la salute e la sostenibilità ambientale.

Un dato su tutti vogliamo commentare: la qualità dell’aria. Uno dei problemi ambientali principali nelle città, che ogni anno ci tiene col fiato sospeso nelle giornate d’inverno con la paura che scattino le misure di salvaguardia (blocchi del traffico), quando improvvisamente diventiamo tutti esperti di emissioni e meteo, salvo poi dimenticare tutto alla prima pioggia. Pisa, nonostante l’eliminazione delle centraline più “scomode” (Oratoio e Porta a mare in particolare) continua a registrare dati preoccupanti se pur nei limiti: 24,5 μg/mc di PM10 e 16 μg/mc di PM2,5.

Abbiamo criticato molto le passate amministrazioni perché a nostro giudizio non si impegnavano a sufficienza per affrontare il problema drammatico dell’inquinamento atmosferico, che porta con sé anche scarsa qualità della vita, insicurezza, danni al clima ormai impazzito.

Ma quanto fatto finora dalla nuova giunta a trazione leghista riesce nell’impresa di fare ben di peggio, imprimendo addirittura una sterzata di 180° rispetto alle politiche (purtroppo timide e contraddittorie) tese ad incentivare la mobilità sostenibile.

La nuova Giunta in pochi mesi si è espressa infatti per la riapertura di parcheggi in centro storico (bastione San Gallo), per la riduzione dei vincoli della ZTL 0-24 attualmente in vigore, per il parcheggio gratuito nel periodo natalizio, e, incredibilmente, anche contro la sosta libera delle biciclette, non considerando che non ci sono alternative (rastrelliere) sufficienti nemmeno per un terzo delle bici circolanti.

In pratica tutto il contrario di ciò di cui la città avrebbe bisogno. Pedonalizzazioni, piste ciclabili, corsie preferenziali e trasporto pubblico efficiente, queste dovrebbero essere le priorità per una città che vuole stare al passo coi tempi, e che, soprattutto, vuol tutelare la salute dei cittadini. E invece si ripropone lo schema per cui le limitazioni all’automobile sono un fattore depressivo per il commercio cittadino: basterebbe guardarsi intorno, in una delle tante città europee che hanno investito sull’alternativa all’auto per vedere quanto sia falsa quella teoria.

Nemmeno l’ennesimo spaventoso rapporto degli scienziati internazionali, che ci dicono che sarà ormai difficile contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2°C, riesce a far cambiare idea ai fondamentalisti dell’auto.

Noi invece vogliamo una città che recuperi spazi, qualità, salubrità, e bellezza incentivando la mobilità sostenibile e disincentivando l’uso delle vecchie e inquinanti auto private. Come già fatto in questi anni, sfideremo anche la nuova giunta a confrontarsi con le nostre proposte: pedonalizzazione del ponte di mezzo, estensione della ZTL, nuove piste ciclabili e rastrelliere dappertutto, nuovi marciapiedi e corsie preferenziali. E, perché no, la progettazione di percorsi su ferro che possano rappresentare un’alternativa possibile per tutta l’area pisana su cui cercare finanziamenti. Insomma, una vera politica di mobilità sostenibile: crediamo che Pisa ne abbia bisogno, ne abbia la capacità, e ne possa fare un elemento di vanto.

 Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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