Qualità dell’aria: urgenti politiche attive per la salute e il clima

Già a ottobre dello scorso anno, il Rapporto sull’Ecosistema urbano – studio annuale realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore che fotografa la sostenibilità ambientale nei capoluoghi di provincia – non era stato particolarmente benevolo con la nostra città, che infatti risultava perdere ben 11 posizioni rispetto all’anno precedente, scivolando al 37° posto.

Con il nuovo anno la situazione non pare migliorare, quantomeno relativamente alla qualità dell’aria. Infatti l’ARPAT, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, segnala che la centralina di monitoraggio situata in Piazza Del Rosso (PI-Borghetto) ha rilevato diversi sforamenti dei limiti di PM0, le particelle dannose per la salute con diametro inferiore a 10 micrometri. Dal primo gennaio ce ne sono stati 11 (su 17 rilevamenti!) con una media complessiva di 55,23 µg/m³ (microgrammi al metro cubo) quando il limite massimo è di 50 μg/m3 al giorno e di 40 μg/m3 come media annuale.

Le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) individuano come limite però quello di 20 μg/m3, in modo da arrivare ad una riduzione della mortalità del 15% e ad una diminuzione dell’incidenza delle malattie dovute a infezioni respiratorie, delle malattie cardiache e dei tumori al polmone. La riduzione dei PM10 contribuisce anche al calo nelle emissioni di gas che influiscono sui cambiamenti climatici, dando così altri benefici sulla salute.

Sul fronte PM2,5 – particelle ancora più piccole e con maggiore capacità di penetrazione dell’organismo – la situazione è ulteriormente grave: nei primi 16 giorni di gennaio ci sono stati 15 sforamenti (!) con una media di 45,5 µg/m³ quando il limite annuale per legge è 25µg/m³ e l’indicazione dell’OMS è 10 µg/m³.

A fronte di una situazione oggettivamente allarmante per chiunque abbia letto e sappia leggere questi dati, l’assessore all’ambiente Filippo Bedini ha dichiarato che “la situazione attuale non è grave e le normative non ci impongono di adottare interventi restrittivi come il blocco del traffico. Monitoreremo la situazione e, se ci dovesse essere un drastico peggioramento, valuteremo gli interventi da mettere in atto”. Non vogliamo immaginare cosa intenda Bedini per “drastico peggioramento” ma l’assessore si configura come un negazionista dell’evidenza a tutto tondo, viste già le sue posizioni espresse nel corso della discussione in Consiglio sulla dichiarazione di emergenza climatica.

Al contrario, noi riteniamo che i dati registrati a Pisa in questi primi giorni dell’anno siano preoccupanti, tenuto conto anche che questo è uno dei periodi in cui le condizioni meteo tendono a non disperdere gli elementi inquinanti e che i punti in cui si trovano le centraline non sono quelli di maggior traffico in città, per cui in altre zone la qualità dell’aria, non misurata, potrebbe essere di gran lunga peggiore.
“Le PM10 – sottolinea ARPAT- possono essere inalate e penetrano nel tratto superiore dell’apparato respiratorio, dal naso alla laringe. L’inquinamento atmosferico ha un impatto sanitario notevole”.

Nei prossimi giorni quindi lanceremo una campagna per la tutela della qualità dell’aria e il rilancio di un adeguato sistema di monitoraggio a partire dalla urgenza del potenziamento delle centraline a Porta a Mare e Oratoio; al contempo rilanciamo le nostre proposte sulla mobilità e per la lotta al cambiamento climatico che abbiamo anche presentato in occasione del bilancio del 2020 per il comune.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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