Nel Marzo scorso avevamo analizzato la situazione della raccolta dei rifiuti a Pisa nel 2013 evidenziando una tendenza negativa rispetto all’anno precedente: si era passati dal 40,13% del 2012 and 38% del 2013.
Un dato che confermava le scelte errate delle amministrazioni comunale che si sono succedute negli ultimi anni, che, in termini puramente economici, incidono per 1 Milione di euro, a causa dell’ECoTassa, sulle bollette dei cittadini pisani.
Era previsto infatti che ogni Comune raggiungesse il 65% di differenziata entro il 2012: obiettivo mai raggiunto dal nostro Comune. La scadenza è poi stata prorogata al 2016, ma se non vogliamo di nuovo affidarci alla politica dalle proroghe, ci dobbiamo chiedere a che percentuale siamo arrivati a Pisa per vedere se si procede nella giusta direzione.
Purtroppo i dati ad oggi disponibili dal sito di Geofor ci dicono che il peggioramento continua, infatti ad Agosto 2014 la percentuale di raccolta differenziata era scesa al 37,50% e la quantità totale dei rifiuti era aumentata rispetto allo stesso periodo del 2013. A Pisa siamo a cifre che superano di poco la metà dell’obiettivo, in sostanza abbiamo appena superato i limiti di legge previsti per il 2006, otto anni fa, e anche con la proroga il prossimo anno saremmo di nuovo sotto il minimo!!
Una situazione disarmante, soprattutto a fronte di esempi di comuni simili al nostro che da anni hanno scelto il porta a porta (Novara 70%) e di altri vicini a noi (Cascina 78%, S.Giuliano 80%), che contestualmente hanno anche ridotto i costi globali di conferimento in discarica.
Da tempo sosteniamo che l’unico modo per aumentare rapidamente la porzione di rifiuto differenziato è l’applicazione del porta a porta in tutta la città, evitando di creare molteplici sistemi di raccolta che creano solo disparità tra i cittadini delle diverse zone di Pisa.
Non c’è bisogno di sperimentazioni o sistemi multipli integrati per migliorare la qualità della gestione dei rifiuti, ma bensì di una volontà politica forte e di una strategia chiara ed univoca.