Raddoppiare i fondi ai Comuni, sospendere i vincoli di bilancio: dal Governo voltare pagina o sarà un disastro sociale

21 aprile. I provvedimenti fino ad oggi assunti dal Governo a sostegno degli enti locali per dare delle risposte ad una emergenza sociale ed economica sempre più pressante sono assolutamente inadeguati ed insufficienti. E l’immediato futuro, con i Comuni primo front office della devastante crisi sociale che sta dilagando, creerà – senza correttivi forti e velocissimi – per le comunità locali una situazione deflagrante.

Il rischio è quello di un vero e proprio collasso dei Comuni – stretti da anni di politiche di tagli, riduzioni dei trasferimenti, blocco delle assunzioni e privatizzazioni – a fronte anche delle minori entrate derivanti dai tributi locali e bisogni sociali crescenti.

Fino ad oggi il Governo e il Parlamento sono stati sordi rispetto a queste reali e urgenti necessità, così abbiamo deciso di lanciare una campagna che parte dei territori, dentro e fuori i consigli comunali, cominciando col depositare un ordine del giorno in tutte le assemblee elettive in cui siamo presenti.

E’ infatti indispensabile che vengono sospese tutte le procedure relative ai piani di riequilibrio finanziario pluriennale e anche di dissesto degli Enti locali.

Nel momento in cui a livello europeo viene sospeso il patto di stabilità far permanere, invece, vincoli di spesa e forme punitive per i bilanci dei Comuni in difficoltà significa condannare milioni di cittadini e cittadine a condizioni sempre più drammatiche.

Occorre un provvedimento urgente attraverso il quale gli enti locali siano messi nelle condizioni di sospendere e anche cancellare in alcuni casi il pagamento le tasse locali per i cittadini e le cittadine in particolare condizione di fragilità, a seguito della attuale crisi sanitaria, sociale ed economica, senza oneri e conseguenze.

I 3,5 miliardi di finanziamento straordinario annunciati nel prossimo decreto governativo sono al contempo assolutamente insufficienti. Non solo vanno almeno raddoppiati e gestiti in maniera radicalmente diversa, ma servono poi risorse ad hoc sia sul fronte della emergenza abitativa, per la realizzazione di nuovi piani per la mobilità, a sostegno della cultura, assolutamente indispensabili se si pensa ad una riapertura delle attività, e per preparare la riapertura delle scuole.

Chiediamo anche che venga sospeso il pagamento degli interessi sul debito da parte degli enti locali e che al contempo Cassa Depositi e Prestiti torni a svolgere un vero ruolo pubblico, prevedendo per i Comuni la possibilità di accendere mutui senza alcun interesse da pagare.

Oggi tanto le giunte di centro-destra quanto quelle di centro-sinistra continuano a muoversi all’interno del rispetto di equilibri di bilancio che hanno prodotto solo ingiustizie e riduzioni dei servizi. E’ indispensabile rompere con queste politiche assumendo provvedimenti di riforma radicale per gli enti locali a partire dalla questione fiscale rimettendo al centro il principio di progressività sancito dalla nostra Costituzione. Se non ora, quando? Per questo la presentazione di un ordine del giorno, con queste richieste, in tutti i Consigli dove siamo presenti è solo il primo passo di una mobilitazione che proporremo a livello nazionale a tutte e tutti coloro che vogliono voltare nettamente pagina con le politiche neoliberiste di questi decenni.

 

La Rete delle Città in Comune

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