“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto”. Così recita l’art. 19 della nostra Costituzione, sancendo un principio irrinunciabile della Repubblica: la libertà religiosa, e il connesso diritto ad esercitare il culto.
A partire da questo principio costituzionale risulta evidente come il referendum proposto da Forza Italia contro la realizzazione di una moschea nella nostra città, attraverso un evidente e irricevibile raggiro con il quesito urbanistico proposto, promuova un messaggio di intolleranza, demonizzazione e odio verso le diversità che non appartiene in alcun modo alla nostra cultura.
Nostro interesse, da laici e democratici, è difendere il pluralismo, il dialogo, la fiducia reciproca e il rispetto di ogni credo. La nostra Carta costituzionale su questo argomento è chiara: la libertà di professare il proprio culto è insindacabile e non può essere oggetto di una votazione che ha come proprio oggetto la limitazione della libertà altrui.
Il presupposto su cui si basa il referendum parte da una equiparazione barbara ed inaccettabile tra Islam e terrorismo, per cui la presenza di una moschea è una minaccia verso la “nostra” comunità. Noi siamo per uno Stato laico e plurale in cui i credenti di ogni fede abbiano un luogo dignitoso dove potersi ritrovare e pregare e lavoriamo per costruire una città dove antidoti alla violenza e al fanatismo siano l’intercultura e il confronto interreligioso.
Chi oggi ,invece, tenta di comprimere questo diritto mina i fondamenti stessi della nostra democrazia, e rischia tra l’altro – alimentando e fomentando rancori e risentimenti – di fare il gioco dell’islamismo radicale e del terrorismo.
È invece proprio la garanzia delle libertà individuali e collettive la migliore “arma” che abbiamo per sconfiggere l’intolleranza etnica e religiosa.
Da mesi ribadiamo quindi come questa “falsa” iniziativa referendaria sia inammissibile e il suo stesso svolgimento diventerebbe un precedente pericolosissimo.
Una città in comune