Ricorso al Consiglio di Stato: Ancora soldi pubblici per la campagna “no moschea” della giunta Conti

Il Comune di Pisa spenderà altri 5.000 euro dei contribuenti per la crociata della giunta contro la realizzazione di un luogo di culto per la comunità islamica in città. Questo è l’importo stanziato per l’incarico esterno affidato dall’amministrazione all’avvocato Righi per presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che, lo scorso giugno, ha annullato tutti gli atti urbanistici adottati dalla giunta e approvati dalla maggioranza inerenti la moschea, strumentalmente inserita all’interno della variante stadio.

La giunta Conti usa, ancora una volta, i soldi pubblici per la propria propaganda islamofoba anziché di chiedere scusa alla città e dimettersi per aver portato avanti una aperta e consapevole violazione della nostra Costituzione, che tutela giustamente la libertà di culto, compresa la realizzazione di spazi destinati alla preghiera.

Purtroppo la cosa non ci stupisce: il sindaco Conti è commissariato dai vertici della Lega, Ceccardi e Salvini, e risponde a loro e al suo partito, non agli interessi pubblici. A maggior ragione adesso, in campagna elettorale. Ci chiediamo, invece: cosa sta facendo l’amministrazione per adempiere alla sentenza del Tar? L’ultima lettera inviata a riguardo dalla Sovrintendenza al Comune era chiara e inequivocabile: si chiedeva all’amministrazione di riattivare il procedimento di permesso a costruire. Lo si è fatto? A che punto siamo? Ovvero si spera che il ricorso al Consiglio di Stato vada a buon fine?

Siamo in situazione incredibile: in queste settimane, tutti i nodi politici critici per la Lega e la maggioranza, sono stati congelati: il consiglio comunale non si riunirà fino a dopo le elezioni regionali. Dalla moschea all’aeroporto, fino al teatro Verdi, tutto è fermo. Il sindaco, poi, in prima persona dal 3 giugno impedisce la discussione in Consiglio comunale sulla questione della libertà di culto e della sentenza del TAR. Denunciamo questa grave riduzione degli spazi di democrazia, così come la prosecuzione della campagna del “no moschea” a spesa dei cittadini e delle cittadine.

Ciccio Auletta (Diritti in Comune)
Vladimiro Basta, Olivia Picchi (Partito Democratico)

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