E’ da marzo che chiediamo aiuti alle associazioni.
Sulla stregua dei famosi bandi affitti per le imprese avevamo chiesto un contributo per quelle associazioni che occupano spazi privati e la riduzione per quelle che invece sono in immobili comunali.
Ci sono voluti 6 mesi per avere la presenza del Sindaco e della Vicesindaca in commissione dove alla fine siamo riusciti ad avere un impegno per evitare la messa in mora di quelle associazioni e ottenere lo scomputo dell’affitto. Scomputo che nel frattempo era stato richiesto dalle associazioni ma al quale il Comune aveva risposto negativamente.
Oggi esce la delibera della riduzione dei canoni di affitto del 30%, già un miseria visto le disponibilità del bilancio di Pisa, ma c’è di più. Ecco cosa è scritto nell’atto: “Di esprimere una valutazione positiva in ordine all’ipotesi di riduzione dei canoni di locazione, di concessione e delle indennità di occupazione come in premessa indicato, fino ad un massimo del 30%, a favore delle associazioni che utilizzano immobili di proprietà comunale per svolgere attività associative, che non hanno debiti nei confronti della Civica Amministrazione e che non hanno già goduto o potranno godere, ad altro titolo, di benefici economici da parte del Comune di Pisa comunque imputabili al Bilancio comunale 2020“.
Per cui:
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se un’associazione è indietro con l’affitto (vista la situazione è una fattispecie molto probabile) non potrà ottenere il beneficio. Non era possibile scomputare il beneficio dal debito?
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se un’associazione non solo ha partecipato, ma pensa di partecipare, ad altri bandi non può chiedere il contributo. Non solo quindi si limita la possibilità di azione in un momento di crisi ma non si comprende come da una parte si sovrapponga l’esigenza di abbattere i costi fissi con la possibilità di un’associazione di concorrere ai bandi sulla propria attività, dall’altra come si possa legare il tutto a un contributo futuro che per sua natura è incerto e quindi potrebbe non arrivare.
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la verità è che questa maggioranza arriva all’adozione di questo atto con grave ritardo e costretta dalle pressioni delle associazioni e delle minoranze. Come suo costume fa finta di interessarsi a un problema ma adotta un atto che sa bene escludere nei fatti tutti i possibili beneficiari.
Sarebbe stato più trasparente confermare il diniego e smettere di prendere in giro un mondo fondamentale che rappresenta l’ossatura sociale di questa città.
Olivia Picchi
Francesco Auletta
Gabriele Amore