“Ciò che è successo in seno all’ATO Toscana costa in questi giorni impone che non si proceda affatto alla gara per l’individuazione del socio privato: è invece indispensabile tornare a discutere di tutto il progetto RetiAmbiente nei consigli comunali, abbandonando ogni ipotesi di commissariamento”. E’ quanto chiedono Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra, Ciccio Auletta e Marco Ricci (Una Città in Comune – Rifondazione Comunista Pisa), Simonetta Ghezzani (Sinistra Italiana Pisa), Nicola Cavazzuti (Rifondazione Comunista Massa) e Luca Barbuti e Michele Antognoli (L’Altra San Giuliano).
“In questi giorni – spiegano – è imploso il modello di gestione dei rifiuti che il centrosinistra in Toscana ha cercato di imporre. Ed è imploso perché è fallimentare. Se da un lato la forte diffusione delle buone pratiche di raccolta differenziata mina alla radice il modello obsoleto basato sull’incenerimento, dall’altra si è continuato imperterriti a camminare sulla vecchia strada, spesso contraria alle stesse Direttive comunitarie in materia. Come se non bastasse, per 6 anni si è provato a far credere che ci fosse la necessità di una gestione mista, pubblico-privata, e si è imposto il conferimento di beni appartenenti alle comunità ad una S.p.A., RetiAmbiente, pronta ad essere ceduta in parte ai privati. In molti Comuni, tutto questo ha prodotto 6 anni di immobilismo negli investimenti per l’ammodernamento della raccolta e dello smaltimento, un immobilismo pagato dai cittadini e dalle cittadine in termini di tariffe e di peggioramento della qualità di servizio. Un simile quadro disastroso era da tempo sotto gli occhi di tutti, al di là delle relazioni dell’ATO che invece dipingevano una realtà differente. Per questo motivo, persino qualcuno appartenente alle forze di maggioranza regionali si è messo di traverso rilanciando l’ipotesi di una RetiAmbiente completamente pubblica: non ha alcun senso portar a termine il progetto industriale in discussione, dato che nel frattempo sono cambiate le condizioni di partenza ed è cambiato il mondo della gestione dei rifiuti. Questioni che ribadiamo da tempo”.
“Ancora una volta, però, il PD e le sue correnti, con MDP del Presidente Enrico Rossi – proseguono – stanno giocando sui servizi pubblici per regolare conti interni, anche in chiave elettorale. E ancora una volta, a fare le spese di questi giochi saranno i cittadini e le cittadine e i lavoratori e le lavoratrici che svolgono il servizio. Non solo: è grave che l’assessora regionale all’ambiente Federica Fratoni si sia fatta parte attiva in questo scontro, minacciando il commissariamento dell’ATO. Una minaccia da respingere al mittente, che ripropone un intervento autoritario dall’alto contro i territori e incurante della volontà delle comunità locali, al solo fine di arrivare velocemente alla gara per la scelta del socio privato”.