Questo l’ordine del giorno presentato al consiglio comunale di Pisa da consiglieri di Una Città in comune – PRC
Odg: Ritiro dei Decreti Minniti in materia di sicurezza e immigrazione
Premesso che il Decreto Minniti pubblicato in G.U in data 20/02/2017 n°14, si pone in totale continuità con il cd Decreto Maroni (Maggio 2008), proponendo un’idea di sicurezza che considera la marginalità sociale presente nello spazio pubblico come elemento che deturpa il “decoro”, la “quiete pubblica” e la “moralità”.
Premesso che il Decreto prevede un ulteriore rafforzamento del potere dei sindaci mediante modifica dell’art. 50 del Testo Unico sugli Enti Locali, già modificato dal Decreto Maroni e su cui intervenne la Corte Costituzionale dichiarando la norma modificata incostituzionale.
Premesso che il Decreto Minniti come denunciato dall’Associazione Antigone in un articolato documento: “è una risposta securitaria a un problema sociale: ai soggetti vulnerabili che popolano lo spazio urbano (clochard, venditori ambulanti, prostitute etc.) si oppone un armamentario di sanzioni, principalmente amministrative. (…) Come già avvenne col decreto sicurezza Maroni, si abbatte una scure sanzionatoria su clochard, venditori ambulanti di prodotti contraffatti, elemosinanti, prostitute, consumatori di droghe, profili sociali tanto variegati quanto accomunati dalla mancanza di risorse che li contraddistingue. Si identificano degli indesiderabili da sanzionare e espellere da alcune aree dello spazio pubblico. Poiché buona parte delle figure sociali enumerate si trovano spesso ad essere anche stranieri non residenti nell’UE, alle difficoltà sociali si affianca e intreccia uno status giuridico traballante, reso ancor più fragile dal secondo decreto che vede nel Ministro Minniti il proponente. Si propone dunque l’ennesimo decreto-sicurezza nonostante il numero dei reati di strada non sia in aumento e nonostante vi sarebbe bisogno di ben altro impegno dei sindaci nel tradizionale lavoro di sostegno sociale alle marginalità persistenti nel territorio urbano”.
Il Consiglio comunale
- chiede al Governo e al Parlamento che vengano ritirati i due decreti del Governo su sicurezza e immigrazione
- impegna il Sindaco e la Giunta in attesa che si proceda al ritiro a non ricorrere agli strumenti previsti da questa normativa e a inviare una lettera al Prefetto e Questore perché nel territorio comunale non si proceda ad utilizzare il denominato “Daspo di piazza” o “Daspo urbano”.