S.Croce in Fossabanda diventa una casa dello studente a tempo

TIRRENO PISA Pagina: I

S.Croce in Fossabanda diventa una casa dello studente a tempo

Intesa di quattro anni con l’Agenzia per il diritto allo studio: applicato canone annuo di 225.000 euro Contributi da Comune e università. il ricavato andrà all’emergenza abitativa e all’edilizia scolastica

Non sarà (di nuovo) un hotel, ma una casa dello studente. Dopo mesi di attesa e di rinvii, la giunta comunale ha sciolto l’interrogativo sul futuro dell’ex convento di Santa Croce in Fossabanda. Arriva dunque l’ok alla richiesta dell’Ardsu (Azienda regionale per il diritto allo studio universitario) di trasformare l’immobile di proprietà comunale in una residenza studentesca con annessa mensa. La decisione, che dovrà passare al vagli o del consiglio comunale, giunge a due giorni dalla scadenza di una sorta di ultimatum lanciato a Palazzo Gambacorti dall’Ardsu seguito del prolungarsi delle tempistiche di definizione dell’accordo, che coinvolge anche l’Università.
Affitto. Secondo le intese, Santa Croce in Fossabanda, inserito da tempo nel piano di alienazioni del Comune, verrà concessa all’Ardsu per quattro anni ad un canone annuo di 225.000 euro, di cui 95.000 a carico dell’Azienda regionale e il restante (130.000 euro) coperto in parti uguali (65.000 euro a testa) tra Comune e Università. «Il ricavato – sottolinea l’assessore al patrimonio Andrea Serfogli – sarà destinato all’emergenza abitativa, all’edilizia scolastica e al trasporto degli studenti con disabilità. Ho già dato mandato agli uffici di predisporre gli atti: l’obiettivo è portare la delibera all’approvazione del consiglio comunale entro fine gennaio».
I posti. La struttura sarà utilizzata dall’Ardsu per lenire l’emergenza abitativa studentesca in attesa della costruzione della nuova residenza universitaria di San Cataldo (240 posti letto) e il recupero degli immobili di via Paradisa (520 posti) con un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro, in parte finanziato dal ministero dell’Istruzione. Una soluzione transitoria, quella dell’ex convento, che ospiterà circa 90 studenti. Parte dell’immobile sarà adibita a mensa, servizio fondamentale, secondo gli studenti, in quanto con lo sviluppo dell’Università nella zona delle Piagge (dove oltre ai Dipartimenti di Economia ed Agraria si sono aggiunti gli studenti di Scienze Politiche e Giurisprudenza), la piccola mensa di via Beffi (meno di cento posti a sedere) non riesce a soddisfare le necessità dei circa cinquemila studenti che gravitano nella zona nei giorni di attività didattica.
Offerte d’acquisto. Le trattative erano iniziate nella scorsa primavera, quando l’Ardsu, anche a seguito delle pressioni degli studenti e in particolare della lista universitaria Sinistra Per…, manifestò il suo interesse per la struttura. Da allora il susseguirsi di incontri, istruttorie e valutazioni non ha prodotto alcun risultato. Il Comune si è trovato infatti stretto tra due fuochi. Da una parte la pressante richiesta degli studenti e la proposta di affitto da parte dell’Ardsu, dall’altra le manifestazioni di interesse di privati sia per una locazione che per un possibile acquisto dell’ex convento, il cui valore è stimato in oltre 6 milioni di euro (le offerte sarebbero arrivate a 4 milioni). Almeno cinque le offerte di privati per ri fare dell’ex convento una struttura ricettiva che sono giunte a Palazzo Gambacorti. «Abbiamo scelto di dare una risposta ad un’esigenza sociale, pur applicando un canone a livello di mercato. Anche il contributo del Comune è da intendere per questa ragione», spiega Serfogli. Si ricordi che, sugli aspetti economici, il gruppo di Fi-Pdl aveva anticipato un possibile ricorso alla Corte dei Conti (ne scriviamo a parte).
L’ultimatum. Una svolta era arrivata nella seduta del cda dell’Ardsu dello scorso 17 dicembre: al termine l’Azienda aveva inviato al Comune una lettera-ultimatum in cui indicava la data del 16 gennaio come scadenza per poter concludere l’accordo. Anche l’Università, a dicembre, aveva approvato una mozione in cui chiedeva la chiusura della trattativa entro metà gennaio. Ieri il via libera decisivo dal cda dell’Ateneo: il rettore può firmare il protocollo trai tre enti. Dopo l’approvazione del consiglio comunale, dovrebbero partire i lavori di adeguamento dell’ex convento. Prime assegnazioni dal prossimo settembre.

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