L’Agenzia regionale di sanità nel 2022 ha condotto uno studio su un campione di oltre 8.000 studenti e studentesse, dalla quale è emerso che il 36,2% dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 18 anni presenta una condizione di tristezza, ansia e umore negativo: una condizione drammatica in crescita esponenziale, se solo di pensa che nel 2008 la percentuale di adolescenti in sofferenza era del 18,4%.
Un altro studio, commissionato dall’Ordine degli Psicologi della Toscana, sullo stato di salute psicologica dei toscani dal marzo 2022 al marzo 2023 aveva messo in luce un vero e proprio boom di richieste di sostegno psicologico da parte di adolescenti e giovani ( giovani adulti 45% e preadolescenti e adolescenti 44%).
Questi studi misurano un disagio crescente e indicano un bisogno che è sotto gli occhi di tutti.
Davanti a queste evidenze, la Regione Toscana nel Novembre del 2022 ha approvato una legge che istituisce la psicologia di base, che dovrà garantire sia la prevenzione primaria per intercettare precocemente le situazioni di sofferenza e promuovere le risorse personali, che quella secondaria, volta ad assicurare un servizio di primo livello ad accesso diretto per chiunque abbia necessità di supporto psicologico.
Un provvedimento fondamentale ma le premesse ci fanno preoccupare. Il Presidente della Regione, Eugenio Giani, ha presentato il tutto come già attivato e perfettamente funzionante, ma a differenza della Regione Emilia Romagna, che ad esempio ha assunto con contratti a tempo indeterminato 328 psicologi, la Regione Toscana ha stanziato solo 350.000 euro l’anno per tutto il territorio regionale per attivare collaborazioni con precarie prestazioni professionali.
Analizzando questi fatti, quindi, non sembra proprio che la Regione rispetti quanto annunciato, ovvero il dare una risposta a un bisogno ormai più che espresso, quasi urlato, dalle giovani generazioni.
Il Sindaco di Pisa, ci tiene sempre a rimarcare che quanto attiene alla salute è responsabilità della Regione Toscana, quasi alzando le mani, ma dovrebbe bene sapere che a Pisa rimane lui la massima autorità in tema di salute e ne è quindi responsabile. A questo si aggiunge che la Società della salute ha al riguardo una competenza specifica e le Casa delle salute devono prevedere ed investire su questi servizi.
Per questo abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio Comunale, perché questo aspetto della salute della popolazione non può essere più rimandato, stando agli studi citati. Abbiamo cosi chiesto tutti i dati per capire i reali servizi arrivati.
Vogliamo intanto capire se esiste a Pisa un luogo pubblico di immediato accesso, o se questa è solo propaganda. Vogliamo però anche avere risposte sulle prese in carico sia, per quanto riguarda l’infanzia e adolescenza che per le persone adulte, quale sia il rapporto tra psicologi e popolazione nei Servizi di Salute Mentale e la mappatura delle scuole in cui sono attivi gli sportelli di supporto psicologico e come funzionano (quanti giorni a settimana per quante ore).
Il sospetto è che pur sapendo perfettamente che i ragazzi e le ragazze vivono situazioni di forte disagio, tutti facciamo finta di nulla e aspettiamo che il problema si risolva da sé.
E questo è inaccettabile.
Una città in comune