Nei giorni scorsi abbiamo scoperto e denunciato pubblicamente la decisione del Governo Draghi, presa su indicazione del Ministro della Difesa del Pd, Guerini, di realizzare una mega infrastruttura militare a Coltano, nel cuore del Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Nonostante tutti gli enti del territorio affermino o facciano finta di non essere stati messi a conoscenza della cosa oppure, come nel caso del sindaco Conti e del Presidente della Regione Giani, tacciano, i primi particolari del progetto iniziano ad emergere.
Si tratta di 440 mila metri cubi di nuove edificazioni da costruire dentro il territorio protetto del Parco, su una area complessiva di 730 mila metri quadrati: villette a schiera, poligoni di tiro, edifici, infrastrutture di addestramento, magazzini, uffici, autolavaggi: una vera e propria cittadella per la guerra.
I soldi si prenderanno dal PNRR e ad oggi non si sa quanti milioni di euro verranno spesi per distruggere una area del parco e militarizzare ulteriormente il territorio, col che siamo veramente al paradosso: le risorse del PNRR non si investono per tutelare e potenziare le riserve naturali, ma per cementificarle e riempirli di attrezzature belliche. Ecco insomma la transizione ecologica del Pd e della Lega.
Tutto questo si realizza oltretutto con procedure eccezionali che scavalcano i livelli decisionali territoriali e derogano da ogni norma – comprese quelle della tutela ambientale – e cancellano la partecipazione dei cittadini.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto all’Ufficio Patrimonio per sapere se alcune delle aree su cui verrà costruita questa infrastruttura siano del Comune di Pisa. Ci è stato risposto dal Dirigente che non hanno informazioni tali da conoscere puntualmente quale sia l’area interessata da questo intervento.
Attendiamo anche una risposta ufficiale da parte del Parco ma diciamo sin da ora che la proposta del Presidente del Parco, Lorenzo Bani, di mettere una pezza a questo scempio richiedendo qualche forma di compensazione non è in alcun modo accettabile e deve essere rifiutata in toto. Il territorio e la sua tutela non è uno scambio di figurine, per cui ti prendi mezza Coltano, nel cuore della riserva, e in cambio mi dai una caserma semi-dismessa nel cuore della città, come la Bechi Luserna.
Qui è in gioco l’idea di Paese, di come si utilizzano le risorse pubbliche, di quale economia per il territorio, di quale futuro per la nostra città che sempre più viene trasformata in una piattaforma logistica per la guerra e circondata da una compatta crosta di cemento.
Questo progetto va solo fermato, facendo appello all’indignazione dell’intero Paese e non solo di Pisa e della Toscana.
Conti e Giani sapevano? Perché continuano a tacere? Una cosa comunque è chiara: noi ci opporremo in tutti i modi all’avvio di questi lavori con una forte mobilitazione.
Una città in comune – Pisa
Partito della Rifondazione Comunista