Salviamo le biblioteche pisane

Oggi, presso la Sala Regia del Comune di Pisa, nello stesso luogo in cui è nato nello scorso dicembre il Coordinamento lettori delle biblioteche e degli archivi pisani, è stato presentato alla stampa l’appello Salviamo le biblioteche pisane, firmato da più di 260 fra persone e associazioni attive sul territorio.

Per il Coordinamento hanno parlato Franco Bertolucci (Biblioteca F. Serantini), Sandra Di Majo (ABI), Milvia Dabizzi (Biblioteca Provinciale), Andrea Bocchi ed Eliana Carrara (Amici BUP), i quali hanno presentato lo stato di criticità in cui versa il sistema bibliotecario civico, con l’imminente chiusura della Biblioteca Provinciale e la mancanza di spazi della SMS, senza contare l’indisponibilità della Biblioteca Universitaria e del patrimonio della Domus Mazziniana e il fatto che un’importante biblioteca come la Serantini sia senza una sede, così come altre biblioteche cittadine.

Di fronte a tutto questo si registra la mancanza di sensibilità, di informazione e di trasparenza dei soggetti che dovrebbero farsene carico, Comune e Regione Toscana, ora che la cultura non è più funzione fondamentale delle Province. Pisa da anni vede progressivamente deperire il proprio patrimonio quando basterebbe la volontà politica di trovare soluzioni praticabili, così com’è stato fatto in altri centri della Toscana. Un edificio finanziato con soldi pubblici proprio per ospitare le biblioteche in crisi, le Officine di Porta Garibaldi, è pronto da tempo, ma ad oggi il Comune non ha ancora ufficializzato la sua destinazione.

Il Coordinamento e i firmatari chiedono quindi, come riporta l’appello, che le Officine di Porta Garibaldi vengano destinate alle nostre biblioteche e associazioni; un incontro pubblico tra sindaco e soggetti interessati per una politica di rilancio culturale; chiedono infine alle istituzioni, risposte concrete e tempi certi di attuazione di queste richieste.

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