giovedì 3 maggio 2018 |
Testata: NAZIONE PISA |
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Gioielli da salvare Come aderire al progetto
San Francesco, torna a riunirsi il comitato per la riapertura Rabbia per il «cantiere fantasma»
SAN Francesco non trova pace. A scatenare nuovamente la rabbia tra i fedeli e i tanti pisani che amano la chiesa ferita (stasera seconda riunione del comitato per il `salvataggio’ a oltre due anni dalla chiusura) – è il `cantiere fantasma’ sul retro della chiesa, in via Buonarroti, impalcature che sarebbero dovute servire – come stabilito dalla Soprintendenza – per mettere in sicurezza una parte del tetto della chiesa crollato nel settembre del 2015. L’ordinanza comunale di occupazione di suolo pubblico – rilasciata in data 28 febbraio 2018 – autorizzava i lavori dal giorno 8 marzo al 30 aprile. Risulta quindi scaduta e – come affermato dal Padre Guardiano del Convento, Iulian Budau, durante la prima riunione del Comitato pro riapertura della chiesa, che si è tenuta lo scorso 26 aprile – senza che alcun operaio si sia di fatto messo all’opera. Ciliegina sulla torta: parte delle cancellate, quelle situate in via San Francesco, a febbraio/marzo sono state abbattute, probabilmente da un’auto in corsa. E ripristinate solo nella giornata di ieri, dopo la denuncia da parte della parrocchia. Parrocchia che tra poche settimane `festeggerà’ i 5 anni da quando ci fu il primo drammatico crollo in chiesa di parti del tetto. Un danno che avvenne durante le cerimonie pomeridiane per la festa di Sant’Antonio di Padova, che viene celebrato portando in processione per le strade del quartiere la sua statua. Tre grosse pietre si staccarono dal tetto precipitando sopra le panche dove poco prima c’erano i fedeli che assistevano alla messa. Solo per miracolo non ci furono feriti.
INTANTO, come detto, stasera alle 20,30 nella Sala del Capitolo del Convento in Piazza San Francesco, è convocata la seconda riunione del Comitato pro riapertura chiesa San Francesco, immobile di proprietà dello Stato. Scopo del Comitato è quello di battersi con iniziative e altro per far iniziare finalmente i lavori, finanziati dalla Fondazione Pisa con 2,4 milioni, ma ancora in stallo. Una mobilitazione che nelle prossime settimane porterà sicuramente a nuove iniziative di sensibilizzazione. Per iscriversi al comitato è sufficiente inviare una email all’indirizzo di posta elettronica s.francesco-pisa@libero.it indicando i dati anagrafici e un numero di cellulare. In questo modo chiunque aderirà potrà essere avvisato delle attività che saranno intraprese e ricevere aggiornamenti sulle riunioni che saranno convocate per decidere cosa fare.