Sanità: continuano i tagli e le privatizzazioni in Toscana mentre si aumenta la spesa militare

Sosteniamo e condividiamo le preoccupazioni espresse durante la manifestazione di oggi davanti l’ospedale di Cisanello da parte del sindacato Cobas sanità e dal Comitato per la sanità pubblica: da tempo il sistema sanitario è sotto lo scacco di tagli pesantissimi e di una progressiva privatizzazione a livello nazionale e anche in Toscana.

Sono anni che ribadiamo l’urgenza di un piano di stabilizzazione del personale in sanità: non più contratti “precari” ma stabili, a tempo indeterminato, necessari per garantire il buon funzionamento dei servizi, per potenziare e riqualificare il servizio sanitario regionale, sia quella ospedaliero che territoriale.

La pandemia ha messo in luce le gravi lacune e sofferenze a cui nel tempo è stato sottoposto il nostro sistema sanitario, a causa dei ripetuti tagli e alle scelte strutturali/organizzative poste in essere dal centro-sinistra che governa la Regione prima con Enrico Rossi ed ora con il Presidente Giani.

In queste settimane la tragica situazione in Ucraina ha dato poi il pretesto al governo filo-NATO di Draghi (con l’attivismo interventista del PD e l’ipocrisia della Lega) per aumentare del 2% le spese militari, 104 mln al giorno, 13 mld all’anno per un totale di quasi 40 mld. Quante assunzioni, quante strutture ospedaliere, quanti presidi territoriali, quanti ambulatori per la medicina territoriale si potrebbero realizzare con queste risorse? La ricostruzione del Sistema Sanitario Nazionale deve essere la priorità, per superare la frammentazione regionale che ha creato disastri evidenti con i disinvestimenti e le privatizzazioni che le Regioni hanno attuato.

Gli ulteriori tagli alla sanità che si annunciano in Regione Toscana non lasciano intravedere soluzioni al grave problema della stabilizzazione del personale precario, né delle assunzioni di personale indispensabile per sanare la carenza cronica di organico.

Nulla è cambiato! Nonostante le promesse fatte, si ignora l’urgenza di effettuare le migliaia di assunzioni inderogabili, di mettere in sicurezza il nostro servizio sanitario, i cittadini le cittadine, i lavoratori e le lavoratrici.

Da tempo manca un investimento strutturale e organizzativo in servizi e soprattutto in personale a conferma della volontà a non investire nel servizio sanitario pubblico, e anzi continuarne la destrutturazione, dirottando sempre di più risorse e attività proprie verso il privato e ricorrendo all’utilizzo di lavoratori di agenzie interinali o alla meglio con contratti a tempo determinato.

Rinnoviamo la nostra solidarietà e il nostro pieno appoggio ai lavoratori e alle lavoratrici della sanità pubblica per tutte le azioni di lotta che saranno intraprese per il lavoro e per la tutela del servizio sanitario pubblico.

Partito della Rifondazione Comunista – Pisa
Una città in comune

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