Ieri pomeriggio alle 17.30 è crollato il rivestimento del cappotto intero del lato destro del nuovo edificio di case popolari nel quartiere di Sant’Ermete, un immobile inaugurato appena un anno e mezzo fa e di cui, fin da subito, gli inquilini e le inquiline hanno segnalato ripetutamente ad Apes e al Comune problemi e criticità di sicurezza e vivibilità.
Siamo davanti ad un fatto gravissimo ed inaudito ma purtroppo non del tutto imprevedibile, in quanto siamo davanti ad un meccanismo che gli abitanti del quartiere e anche noi abbiamo denunciato più volte in tutti questi anni su questi lavori, dalla loro assegnazione con pesanti ribassi, alla loro esecuzione. Stiamo parlando della stessa ditta che ha abbandonato il cantiere per la realizzazione dell’edificio da 33 abitazioni adiacente a quello del crollo, e della quale abbiamo evidenziato insieme con il Comitato le ripetute negligenze e criticità.
Come è possibile che il cappotto sia crollato integralmente dopo un anno e mezzo? Come è stato fatto il collaudo?
Il Comune ed Apes debbono fare immediatamente chiarezza su quanto accaduto e vanno accertate immediatamente tutte le responsabilità, comprese quelle pubbliche.
Come sono stati fatti i controlli su questo edificio visto quello a cui gli abitanti di Sant’Ermete hanno dovuto assistere ieri e che fortunatamente non ha avuto effetti tragici sulle persone.
Il caso di Sant’Ermete non è un caso isolato, lo abbiamo denunciato più volte: le case popolari sono case del comune o case di nessuno?
L’assoluta non curanza per la gestione del patrimonio pubblico è sempre gravissima, ma quando quel patrimonio è casa per tante persone quella negligenza diventa inaccettabile.
Poche settimane fa la Presidente di Apes è stata ascoltata nella seconda commissione permanente, ebbene l’ Avv. Rossi ha affermato che Apes sta lavorando bene, che la priorità per la società consortile è quella di parlare con le persone e che, dall’ altro lato, si rende necessario recuperare le morosità per non rischiare il danno erariale. Ancora una volta chiediamo che prima di ritenere morosi gli inquilini siano accertate le condizioni degli immobili.
È evidente che il vero danno lo sta subendo chi vive nelle case e nei quartieri popolari. Quel che è accaduto a Sant’ Ermete non è un caso isolato, è l’apice di una montagna di responsabilità relative alla cattiva amministrazione del patrimonio di edilizia pubblica.
La rabbia e l’indignazione sono sacrosante, ora tocca alla Giunta Conti , al Presidente e al Direttore di Apes dare subito delle risposte. Per questo abbiamo chiesto una loro audizione urgente in seconda commissione di controllo e garanzia.
Da parte nostra saremo presenti alla assemblea pubblica di oggi per sostenere la mobilitazione degli abitanti del quartiere