Sapienza, la città invoca certezze Gli Amici Bup: «Non si sprechi denaro»

LA NAZIONE PISA, pagina 5 (di ELEONORA MANCINI)
Prime adesioni all’appello de La Nazione: «Riapriamo la biblioteca»
LA PROPOSTA di una assemblea pubblica lanciata dall’Associazione degli Amici della Biblioteca Universitaria e appoggiata da La Nazione ha trovato la prima repentina adesione in una delle poche forze politiche che, sin dall’inizio, hanno ingaggiato una battaglia per la riapertura della Sapienza e per il mantenimento della Biblioteca al suo interno. Per Rifondazione Comunista e Una città in comune intervengono Federico Oliveri e Francesco Auletta. Quest’ultimo, candidato sindaco della coalizione di centro sinistra, dichiara: «Per noi la riapertura della Sapienza e il rilancio, al suo interno, della Biblioteca Universitaria nella sua integralità sono obiettivi prioritari». Federico Oliveri, coordinatore di Rifondazione, da mesi al fianco dei lavoratori della Biblioteca Universitaria, precisa: «L’amministrazione comunale ha altre priorità. Per noi, cultura e ricerca sono motori di innovazione, sviluppo locale e creazione di buona occupazione». Auletta e Oliveri denunciano: «Oltre ai disagi per gli studiosi e i lavoratori e al danno per i commercianti di piazza Dante, la chiusura della Sapienza e della Biblioteca sta impoverendo senza motivo la città, privata di uno spazio pubblico e di un bene comune di straordinario valore». Rifondazione, che fin da settembre aveva raccolto la proposta del professore Adriano Prosperi di svolgere una assemblea pubblica sul futuro della Sapienza e della Biblioteca, ribadisce per bocca del suo coordinatore : «Vogliamo fare chiarezza sulle scelte dell’amministrazione comunale e dell’università, superando silenzi, ambiguità e tristi rimpalli di responsabilità tra istituzioni a cui abbiamo assistito fin da maggio scorso. La città ha diritto di avere informazioni certe sulla perizia, ancora incompiuta, sul reale stato del Palazzo, sui tempi della sua riapertura, sull’utilizzo futuro dei suoi spazi». Sulla stessa linea Auletta: «Le istituzioni responsabili dovranno anche spiegare se, in assenza di una perizia, sia legittimo mantenere chiuso il Palazzo e che senso abbia destinare 600.000 euro alla riapertura parziale presso il San Matteo». Su questi punti critici, Rifondazione Comunista e Una città in comune chiederanno un incontro al Prefetto.
E’ PROPRIO il silenzio delle istituzioni e degli organi accademici a preoccupare gli Abup. Ed è percepito come esiziale per la Biblioteca il «rischio di depauperare i fondi stanziati in mancanza di una solida relazione tecnica sulla Sapienza». L’associazione chiede ai cittadini e alle forze sociali e politiche di cogliere «l’occasione delle prossime amministrative per riflettere sulla sorte della Sapienza e della Bup come bene comune, alla cui sorte sono interessate Pisa e la comunità internazione degli studi». Gli Abup ribadiscono la proposta di una assemblea pubblica e il nostro giornale continua a raccogliere adesioni.

LE DATE CRUCIALI
29 maggio 2012 – Un’ordinanza del sindaco chiude la Sapienza e ordina di presentare, entro e non oltre 10 giorni dalla notifica, una dichiarazione dei rischi
1 giugno 2012 – Prende corpo la petizione promossa da Prosperi, Settis, lacono e Marcocci per «Salvare il Palazzo detta Sapienza senza spostare la Biblioteca»
7 giugno 2012 – Inizia il «toto-palazzi» per ospitare in via temporanea o definitiva i 600 mila libri (o parte di essi) della Biblioteca Universitaria da secoli custoditi in Sapienza
19 luglio 2012 – Una lettera del Ministro Ornaghi garantisce che la Biblioteca resterà in Sapienza, ma non sono forniti tempi certi sulla riapertura del Palazzo

A SETTEMBRE LA PROPOSTA DI ADRIANO PROSPERI DI UNA ASSEMBLEA PUBBLICA
AULETTA E OLIVERI PRONTI A IMPEGNARSI PER IL FUTURO DEL PALAZZO

Gli Abup invitano a riflettere sulla sorte di Sapienza e Bup come «bene comune»

DIBATTITO Adriano Prosperi (ex presidente degli Amici Bup) e il pubblico di studiosi e dipendenti all’assemblea dei soci Abup sabato scorso alla Limonaia

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