Sconcertante la proposta di Ghezzi: no alla cementificazione del campo dell’Abetone

E’ semplicemente sconcertante la proposta lanciata dal vicesindaco Ghezzi di trasformare il campo dell’Abetone in un parcheggio per bus turistici. Come si può solo pensare di distruggere con una nuova colata di cemento uno storico spazio sportivo comunale adiacente alle mura, per di più per realizzare un terminal per decine di mezzi molto inquinanti in un area già pesantemente congestionata? Davvero si pensa che i flussi turistici vadano fatti arrivare con mezzi pesanti fin sotto le mura?
Si tratta di una idea sconsiderata, totalmente in contrasto con lo spirito e gli obiettivi dello stesso Progetto Mura (verde e percorsi ciclopedonali lungo le mura) che però conferma come questa amministrazione proceda a vista, senza un progetto e un indirizzo chiaro.
Le affermazioni di Ghezzi inoltre confermano quello che diciamo da tempo: il progetto caserme è morto e sepolto e non troverà mai realizzazione la costruzione della nuova caserma ad Ospedaletto per oltre 70 milioni di euro e la conseguente permuta delle 3 caserme. Ma la giunta Filippeschi pur di non riconoscere il fallimento di questa scelta, da noi sempre osteggiata, continua pubblicamente a far finta che si possa andare avanti su questa strada, e al contempo spende soldi e tempo degli uffici per progettazioni alternative. E questa del terminal per i bus turistici al posto del campo sportivo dell’Abetone ne è l’ennesima dimostrazione.
Se da un lato l’amministrazione Filippeschi colpevolmente continua a permettere che il Distretto 42 (ex distretto militare) resti nell’abbandono, rifiutando qualsiasi confronto con la proposta di recupero sociale dell’area avanzata dal Municipio dei Beni Comuni con un progetto partecipato, dall’altro pensa ad una mostruosa cementificazione al campo dell’Abetone privando la città di uno spazio aperto e verde e per di più sotto le mura in corso di recupero.
Da parte nostra ci opponiamo con forza alla proposta del vicesindaco Ghezzi e porteremo già giovedì la vicenda in consiglio comunale con un question time. Ma aggiungiamo che su questioni così strategiche non è accettabile giocare con le affermazioni sulla pagine dei giornali: vogliamo chiarezza.
Noi le nostre proposte le abbiamo portate in Consiglio da tempo: è venuto il momento di ritirare la firma del Comune dal protocollo del Progetto Caserme visto che è di fatto tramontato e riaprire una discussione pubblica sull’utilizzo di queste aree, a partire dall’immediato riutilizzo a fini sociali del Distretto 42.

Una città in comune – Rifondazione Comunista

 

 

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