Scout in San Rossore, cresce il fronte del «no»

martedì 29 aprile 2014, NAZIONE PISA Pagina: 5

Scout in San Rossore, cresce il fronte del «no»

Sono oltre 350 le adesioni all’appello contro la Route. Dibattito in consiglio

SONO già oltre 350 le firme raccolte contro il mega-raduno scout che si terrà in agosto dentro la Tenuta di San Rossore. «Singoli e associazioni ambientaliste che aderiscono praticamente in toto» dichiara lo scrittore e naturalista Alessandro Spinelli, promotore dell’appello lanciato assieme all’ex direttore del Dipartimento di scienze botaniche dell’Ateneo Fabio Garbari e da Mauro Nozzolini. Una petizione che chiede al pgovernatore Rossi di spostare la Route Agesci – che per 4 giorni riunirà 30mila giovani dai 17 ai 20 anni – in aree `meno fragili’ del Parco. Una `richiesta’ firmata, tra gli altri, anche dall’ex direttore della Scuola Normale Salvatore Settis, lo storico Adriano Prosperi, il fondatore e presidente onorario del Wwf Italia Fulco Pratesi, la presidente della Società Botanica Italiana Maria Raimondo e alcuni direttori di altri parchi naturali.
PARERE contrario alla tenuta come location per il raduno è anche la consigliera comunale di Sel Simonetta Ghezzani: «Ho letto lo studio di incidenza elaborato per la Route scout e ne sono rimasta colpita: in primo luogo mi chiedo se e come in ogni caso un raduno di 32mila persone sia sostenibile in natura. Quale sia il senso di questa iniziativa che tra montaggio e smontaggio impegnerà l’area prevista dal progetto dall’inizio di giugno alla fine di agosto. Che occuperà i pratoni lungo la via che conduce dalle Cascine Nuove alle Cascine Vecchie dovendo apportarvi cambiamenti (colmare le buche) per poter istallare bagni chimici e docce e lavabi. Che scaricherà le acque nel parco. Come si può definire educativa questa esperienza? Come la si può paragonare alle feste del 25 aprile e 1 ° maggio? Mi sembra il classico elefante nella cristalleria». E in consiglio comunale è stata despositata (ma non ancora discussa) una interpellanza firmata dai consiglieri di «Una Città in Comune» Ciccio Auletta e Marco Ricci i quali – oltre a ricordare che San Rossore è incluso tra i siti di importanza comunitaria – si chiede se la Route possa costituire «un precedente per giustificare la realizzazione sistematica di grandi eventi, suscettibili di trasformare di fatto le finalità dell’Ente Parco, da soggetto responsabile prioritariamente della tutela dell’ambiente a soggetto gestore di un parco pubblico aperto a manifestazioni di massa di impatto negativo dal punto di vista ambientale». E il no arriva anche da Legambiente: «Ricordariamo che la prima funzione di un parco, la ragione stessa della sua esistenza, è la conservazione del capitale naturale. Non si può che essere contrari all’uso improprio del Parco Regionale e della tenuta in particolare, che non può diventare palcoscenico e scenario per le più diverse attività, anche se dal nobile scopo, per motivi commerciali o di prestigio».

F.B.

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