2,5 mensilità in meno.
E’ questo quello che si troveranno le lavoratrici dell’appalto dei servizi non educativi delle scuole comunali con il passaggio al nuovo gestore.
Sono quasi due anni che i sindacati hanno avvisato l’assessora Munno che le scelte operate dal Comune avrebbero portato a questo risultato.
Non si tratta solo di disinteresse verso il destino dei lavoratori e delle lavoratrici, atteggiamento che ha caratterizzato il mandato della giunta Conti in tutti gli ambiti, ma di una vera e propria scelta politica.
Si è deciso volutamente di ridurre le risorse destinate per questi appalti, scelta che segue la decisione di statalizzazione delle scuole comunali. Si è scelto volutamente di ridurre nel bando il costo del lavoro individuando un contratto più svantaggioso per le lavoratrici.
La giunta Conti ha un solo obiettivo: il risparmio su un settore che considera non prioritario disinteressandosi delle conseguenze in termini di tenuta dei posti di lavoro e della qualità dei servizi educativi.
Conti, tramite l’assessora Munno, non si ferma qui.
Quello a cui abbiamo assistito in questi 24 mesi è una vera e propria mortificazione delle organizzazioni sindacali e delle lavoratrici. Con molta fatica siamo riusciti ad ottenere in terza commissione incontri tra parti sociali e amministrazione. In questi incontri sono arrivate a voce rassicurazioni sul destino delle sporzionatrici ed ausiliarie, e poi i fatti che smentivano le promesse a cui seguivano convocazioni da parte del Sindaco che di fronte alle lavoratrici assumeva nuovi impegni per la tutela del posto del lavoro, mostrandosi ignaro di quanto Munno stava facendo.
Un teatrino che si è concluso nell’ultima commissione consiliare, ottenuta dopo 4 mesi dalla richiesta e solo grazie alla presentazione di una formale diffida alla Prefettura visto che dall’assessora non abbiamo mai ricevuto risposta.
E’ in quella commissione che abbiamo appreso dalle parti sociali che, dopo l’incontro con la nuova azienda, si è potuto quantificare la perdita in termini retributivi delle lavoratrici. Sindacati che hanno denunciato ancora una volta l’assenza dell’amministrazione comunale e il negarsi di quest’ultima ad ogni richiesta di incontro.
La reazione dell’assessora Munno va oltre ogni umana tolleranza. Si è detta sorpresa del risultato (come se le risorse e la scelta del contratto le avesse fatte qualcun altro), ha chiesto tempo per capire (24 mesi evidentemente sono pochi, senza considerare che il nuovo appalto sarà attivo dal primo febbraio) e alla risposta se l’amministrazione fosse disposta o meno a colmare l’assenza di risorse ha risposto un imbarazzato “vedremo”, che nella sostanza è un no.
Neppure l’approvazione unanime, risalente al maggio 2021, del consiglio comunale di un odg che impegnava la giunta a prevedere risorse che migliorassero le condizioni delle lavoratrici, ha fermato Conti. Siamo arrivati al risultato diametralmente opposto, Conti non ha esitato a disattendere il mandato avuto anche della sua maggioranza, a testimonianza di come si amministri in maniera propagandistica ma che nella sostanza si persegue tutt’altro.
La giunta Conti non è nuova alla mortificazione delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici che va oltre al disinteresse, qua siamo di fronte ad un taglio dei salari con l’aggiunta anche della presa in giro delle persone interessate.
Non ci dobbiamo stupire se oggi Pisa è una città più povera, chi disinveste nelle persone e nell’istruzione non può che avere questo come risultato
Francesco Auletta – Diritti in Comune
Gabriele Amore – M5S
Olivia Picchi -PD