«Senegalesi, tolleranza zero»

giovedì
7 giugno 2018
Testata:
TIRRENO
Pagina:
1-7

L’ira di Salvini dopo l’aggressione di un abusivo a un carabiniere a Pisa

Un venditore abusivo senegalese reagisce a un sequestro di merce abusiva picchiando un carabiniere. E provoca senza volerlo la risposta del vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che posta il filmato sul suo profilo Facebook con una chiosa che è la quintessenza del credo leghista: «Venditori aggrediscono i carabinieri e durante un controllo ne mandano all’ospedale uno, al quale invio tutta la mia solidarietà e auguri di buona guarigione. Serve #tolleranzazero».

di Pietro Barghigiani

PISA

Un venditore abusivo senegalese reagisce a un sequestro di merce farlocca picchiando un carabiniere. E provoca senza volerlo la risposta del vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini che prima posta il filmato sul suo profilo Facebook con una chiosa che è la quintessenza del credo leghista: «Venditori aggrediscono i carabinieri e durante un controllo ne mandano all’ospedale uno, al quale invio tutta la mia solidarietà e auguri di buona guarigione. Serve #tolleranzazero: espulsioni peri clandestini e restituzione alle nostre città di un clima di legalità, questo è il mio obiettivo». E poi al Tirreno aggiunge: «Questi episodi sono evidentemente anche il frutto di una gestione territoriale non corretta. Ci auguriamo che il nuovo sindaco sia nostro e che questo porti a un vero cambiamento. Tornerò presto a Pisa, da ministro». Una sottolineatura che mette il bollino leghista allo sprint di una campagna elettorale che su sicurezza e degrado regola gli equilibri del consenso. E dopo l’aggressione è proprio Salvini a chiedere un primo cambio di rotta. In mattinata chiama il prefetto Angela Pagliuca. Una telefonata informale, per un saluto, e un sostegno ai militari coinvolti. Che di fatto si traduce con la convocazione immediata del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e l’annuncio di una stretta.

Succede tutto martedì pomeriggio. I carabinieri hanno appena concluso un controllo, c’è agitazione fra i venditori, uno si stacca dal gruppo e quando il militare scende dalla macchina lo avvicina colpendolo con un pugno in faccia. Naso rotto, trenta giorni di prognosi. E l’aggressore portato via di forza dai connazionali. Lo stanno ancora cercando gli investigatori dell’Arma. Le telecamere della videosorveglianza unite al video amatoriale sono le basi di partenza. Ma anche dalle indagini nella comunità senegalese i militari contano di arrivare all’identità del picchiatore che, passata la flagranza del reato, rischia “solo” una denuncia per lesioni personali. Non è la prima volta che accade. Nell’agosto scorso tre finanzieri furono picchiati nello stesso posto dagli ambulanti inferociti per l’ennesimo sequestro. E ora è successo di nuovo in via Vecchia Barbaricina, una strada a ridosso dell’area monumentale di Piazza dei Miracoli, due carabinieri sono stati assaliti da numerosi venditori abusivi senegalesi. L’effetto scatenante è stato il sequestro di 160 borse taroccate.

E così, dopo l’intervento del Viminale, le forze dell’ordine non saranno impegnate solo nel rendere impossibile la vita su strada agli ambulan ti abusivi, specialmente quelli dell’area monumentale. Il prefetto ha dato ordine di alzare la mira sui fornitori dei prodotti spesso assemblati in tuguri allestiti nel centro storico per essere più vicini ai venditori. Il primo assaggio arriva in giornata dalla Guardia di finanza: un sequestro in un laboratorio a due passi dal Duomo. Seimila occhiali e 27mila etichette delle più prestigiose griffe. Non solo, ieri in zona non si è visto (quasi) un ambulante. L’obiettivo è andare alla sorgente dell’abusivismo: in fondo i venditori, sia quelli del centro che stanziali con vista sulla Torre, sono l’ultimo anello della filiera dell’illegalità. Se si potesse rimuovere chi confeziona la merce taroccata, loro resterebbero senza mercanzia da esporre ai turisti. Idea basica, ma finora non sviluppata nei suoi effetti pratici. La strategia nel medio-lungo periodo è quella di tagliare i viveri agli ambulanti. L’assalto di martedì pomeriggio con il carabiniere del battaglione di Firenze finito in ospedale irrompe in una campagna elettorale con dieci candidati a sindaco e 637 aspiranti consiglieri comunali.

Il tema della sicurezza e del degrado è il vessillo sbandierato dal centrodestra. E che anche il centrosinistra cerca di fare suo senza agitare lo spauracchio dell’equazione immigrato-criminale. Ma è certo che sarà decisivo domenica. Con una variante rispetto alla storica tradizione rossa della città: viene dato per certo il centrodestra al ballottaggio. Non era un secolo fa quando nel maggio 2013 il sindaco Marco Filippeschi (Pd) vinse al primo turno con lo sfidante forzista ai minimi termini.

Il senegalese non lo sa. Ma quel destro rifilato al carabiniere si è trasformato in un assist per il centrodestra.

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