Di nuovo sotto attacco democrazia e diritto di scegliere da parte degli elettori. Si lavora per far eleggere un Sindaco di “minoranza”. Si vuole influenzare anche le prossime elezioni comunali a Pisa?
E’ all’esame parlamentare una proposta di legge, promossa dal Partito Democratico, e di cui è relatore il verdiniano Parisi, che introduce un nuovo ed inedito meccanismo di elezione dei Sindaci.
Attualmente è eletto Sindaco chi ottiene al primo turno più della maggioranza del 50% dei voti, oppure chi tra i due candidati più votati prende il maggior numero di voti al ballottaggio. Nella proposta di legge invece si prevede la elezione di quel candidato che raggiungesse anche solo il 40% dei voti, con la attribuzione del 60% dei seggi del Consiglio Comunale alla coalizione che lo sostiene, anche qualora quest’ultima non raggiungesse quella soglia.
E’ evidente la volontà di sottrarre all’elettorato il diritto di scelta effettiva e di manomettere il meccanismo di rappresentatività che è alla base della democrazia e delle autonomie locali, già colpite con la abrogazione della elezione diretta delle provincie, sulla linea del resto di quello che avviene con le leggi elettorali nazionali (Porcellum prima, Italicum poi) dichiarate incostituzionali e dell’attuale pasticciato Rosatellum, che prevede solo candidature nominate, e liste bloccate.
Invece di legiferare nelle molte materie che potrebbero essere utili a cittadini e lavoratori colpiti dalla crisi, si sceglie di ampliare la distanza tra cittadini e istituzioni, favorendo antipolitica e antidemocrazia, e questo al solo scopo di blindare se stessi e sottrarsi al giudizio degli elettori. La lezione del 4 dicembre, e della riconferma popolare dei valori della Costituzione, non è dunque stata compresa.
Viene da chiedersi se la grande fretta con la quale si vorrebbe introdurre il Sindaco di minoranza non miri anche a condizionare l’esito di elezioni comunali della tornata del maggio 2018 prossimo, tra le quali anche nella città di Pisa.
I consiglieri comunali che aderiscono alla coalizione civica e di sinistra “Diritti in Comune” promossa da Possibile, Rifondazione comunista, Sinistra Italiana e Una Città in Comune hanno presentato nel corso dello scorso Consiglio Comunale una mozione contro questa proposta di legge. Grave anche in questa occasione è stato il comportamento del Partito democratico che si è sottratto alla discussione, non solo non intervenendo ma facendo scientificamente mancare il numero legale al momento della votazione. Ingiustificata e ingiustificabile la sottrazione anche del sindaco Filippeschi, nonché presidente di Legautonomie, su un tema di così grande rilevanza che ha lasciato l’aula appena è iniziata la presentazione della mozione. Da parte nostra risolleciteremo già nella prossima seduta il Consiglio ad esprimersi su questo documento.
“Diritti in Comune”
la coalizione della sinistra promossa da Possibile, Rifondazione comunista, Sinistra Italiana e Una Città in Comune