Sistema aeroportuale: le risorse pubbliche siano usate per i lavoratori. No alla nuova pista di Peretola, chiarezza e tempi certi sugli investimenti per Pisa

Giovedì 3 dicembre, dopo oltre un anno e mezzo dalla nostra richiesta, in Consiglio comunale si discuterà finalmente della situazione del sistema aeroportuale, anche alla luce della crisi dovuta alla pandemia, e degli impegni non rispettati da Toscana Aeroporti.

Occorre infatti ribadire come la società dal 2015, nonostante i ripetuti annunci, non abbia ancora avviato i lavori per la realizzazione del nuovo terminal passeggeri, benché le risorse fossero già nei bilanci di Sat prima della sciagurata privatizzazione. Non solo. A seguito della totale bocciatura della realizzazione della nuova pista di Peretola, con la sentenza dello scorso febbraio dal Consiglio di Stato, la società ha avuto anche il coraggio di porre in essere un intollerabile ricatto, dichiarando che fino a quando non si sbloccherà questa grande opera non partiranno i lavori su Pisa. Ed ora, infine, approfitta dell’emergenza per ritardare ulteriormente i lavori. Di tutto ciò chiederemo conto all’amministratore delegato di Toscana Aeroporti Roberto Naldi giovedì, quando si presenterà in Consiglio comunale: vogliamo sapere se le risorse per il terminal siano ancora nei bilanci della società e vogliamo risposte certe sui tempi di realizzazione e il cronoprogramma dei lavori.

Parallelamente, presenteremo un ordine del giorno con cui chiederemo al Consiglio comunale di esprimersi in maniera chiara e netta contro le nuove iniziative intraprese dalla Regione Toscana che, con un vero e proprio colpo di mano, ha nuovamente riproposto la realizzazione della nuova pista a Peretola, dando mandato al Sindaco di Pisa di intraprendere di concerto con gli altri soci pubblici e i sindaci della piana fiorentina tutte le azioni opportune nei confronti della Regione per fermare questo ennesimo colpo di mano. Le risorse devono essere utilizzate per potenziare il collegamento ferroviario Pisa-Firenze e non certo per un’opera che distruggerebbe la piana fiorentina e su cui la stessa giustizia si è espressa a più riprese bocciandola in maniera inequivocabile.

Chiederemo impegni chiari anche a tutela della sicurezza dei Vigili del Fuoco per le condizioni indecenti in cui versa la caserma all’interno dell’aeroporto, anche alla luce dell’esposto alla Procura della Repubblica presentato dai rappresentanti sindacali di Usb-Vigili del Fuoco, e chiarezza sugli investimenti per quanto riguarda questa struttura all’interno del nuovo masterplan.

Inoltre riaffermeremo con forza che le risorse pubbliche che il Consiglio regionale ha deciso di stanziare a sostegno del sistema aeroportuale non possono essere a scatola chiusa, ma devono essere invece vincolate ad un piano presentato dalla società, a seguito di confronto con le organizzazioni sindacali, a tutela di tutti i lavoratori e le lavoratrici diretti ed indiretti di Toscana Aeroporti, delle società che vi lavorano in appalto e dell’indotto. Non è pensabile dare risorse pubbliche ad una società privata senza vincoli. Per noi salvaguardare oggi l’aeroporto di Pisa significa, in primo luogo, salvaguardare il livello occupazionale del territorio, per cui è indispensabile tutelare sia il reddito che l’occupazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici dei due scali aeroportuali, anche nella fase di riduzione del traffico, per conservare le professionalità necessarie per garantire la piena efficienza dello scalo al momento in cui si verificherà l’auspicata ripresa del traffico.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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