Sistema museale: biglietto unico, manca una regia pubblica del Comune

L’intervista rilasciata a La Nazione da parte del nuovo Direttore del sistema dei musei statali di Pisa, Massimo Dadà, pone a tutta la città ancora una volta la necessità di rimettere al centro delle politiche culturali condivise tra tutte le istituzioni la reale valorizzazione di un patrimonio cittadino che, ad oggi, non trova invece interventi e scelte strategiche adeguate.

Come ripetiamo da anni con proposte puntuali, il sistema museale pisano ha enormi potenzialità che finora non sono state adeguatamente valorizzate. Il turismo mordi e fuggi della Torre ha concentrato tutta l’attenzione dei visitatori solo su una porzione del patrimonio artistico della città.

Il Direttore Dadà ritorna sulla necessità di un biglietto unico, definendola una soluzione “logica e fattibile”. Da circa 11 anni portiamo avanti questa richiesta e quindi ci auguriamo che a partire dagli stimoli dello stesso Direttore si definisca un percorso concreto per raggiungere questo obiettivo.

Per Pisa, in linea con le soluzioni adottate da altre città europee, è indispensabile una carta dei musei e un biglietto unico, frutto di una convenzione tra le varie istituzioni che gestiscono i siti museali del territorio; collegamenti gratuiti e sostenibili per i visitatori; ampi orari di apertura e personale qualificato assunto in pianta stabile.

Su questo ultimo punto recepiamo molto positivamente come Dadà rilanci la necessità di personale strutturato e quindi degli investimenti reali da parte dello stato sui musei, a fronte di un disimpegno sempre più pesante. Senza personale e senza fondi si va verso la distruzione del sistema museale del nostro paese.

Serve una regia pubblica da parte del Comune di coordinamento tra tutte le istituzioni culturali della città. In questi anni la Giunta Conti non ha mai esercitato questo ruolo, limitandosi ad affiggere manifesti pubblicitari dei musei cittadini con rinvio a un sito dalla struttura obsoleta. Ricordiamo inoltre che la candidatura di Pisa a capitale della cultura si è rivelata un clamoroso flop e, cosa assai più grave, sono stati progressivamente chiusi i pochi spazi culturali indipendenti rimasti in città.

Da parte nostra, riporteremo la questione in consiglio comunale promuovendo anche in città un rilancio del dibattito sulle politiche culturali e il sistema museale, purtroppo sempre più assente.

Una città in comune

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