Il bel giardino della Limonaia è stato per anni per il quartiere San Francesco un luogo pulsante di vita fino alla chiusura dell’edificio – di proprietà dell’amministrazione Provinciale- nel 2013. Una pubblica proprietà resa deserta e silenziosa fino a che un gruppo di cittadini e cittadine è tornato a rallegrare il vicolo dei Ruschi restituendo l’originaria caratteristica, ma soprattutto si è fatto carico di bisogni fondamentali e non colmati della nostra città. La Limonaia è diventata Limonaia – Zona Rosa , spazio collettivo di cultura e servizi usufruibile da chiunque grazie al lavoro volontario, spesso specialistico.
Il giardino è rifiorito e anche il quartiere ne ha ricevuto beneficio, tornato a frequentare e rianimato con innumerevoli attività, iniziative rivolte in particolare verso donne che lì hanno potuto confrontarsi l’un l’altra, ma anche usufruire gratuitamente di consulenze specialistiche e professionali.
Ecco, anziché essere incentivata e lodata dalle istituzioni come esempio di collaborazione attiva e buona cittadinanza, la Zona Rosa non solo è stata chiusa con la forza, come facesse parte di un disegno criminale, ma sono state denunciate alcune delle attiviste che avevano partecipato alla riapertura dello spazio. È una follia denunciare delle cittadine che usano e ripristinano per il benessere comune luoghi colpevolmente abbandonati all’incuria dalla proprietà pubblica. La liberazione dal degrado che incide sulla psiche e sulle tasche di ognuno e ognuna di noi avrebbe meritato un premio invece che una denuncia.
Come Una città in comune siamo solidali con le persone che con coraggio e buona volontà hanno dato vita ad una realtà funzionale e funzionante. Non le lasceremo sole perché il loro impegno è un bene collettivo e rimarremo al loro fianco anche di fronte a questo tentativo di processare la solidarietà e la cura del bene comune.